Nel seminterrato di casa sono conservati polverosi e vecchi vinili, indifferentemente abbandonati dai suoi fratelli maggiori: Martin li osserva, li ascolta con attenzione e a poco a poco sente crescere dentro di sé una passione incontenibile. È nato così, tra dischi e tracce dimenticati dal tempo, il “fuoco musicale” del cantautore newyorchese Martin Sexton, il quale questa sera – sabato 17 – si esibirà al FolkClub per presentare il suo ultimo lavoro discografico, “Mixtape of the Open Road”.
Un vero e proprio viaggio musicale che condurrà gli astanti alla scoperta di tutti gli Stati Uniti, i territori e gli stili, navigando attraverso il tempo e lo spazio, per un totale di dodici brani, piccole “gemme” tra loro legate dal filo della “voce marinata nell’anima” – come l’ha definita Rolling Stone – del performer.
Martin Sexton, infatti, ha alimentato i suoi sogni nutrendosi del sound senza tempo del rock classico, dando avvio alla sua carriera per le strade di Boston, soprattutto nei pressi di Harvard Square. Con dedizione e talento, il cantautore si è, poi, affermato sulla scena musicale cittadina, registrando in maniera indipendente, nel 1992, il primo demo “In the Journey”, di cui sono state vendute più di 20.000 copie direttamente dalla custodia della sua chitarra.
A questo sono seguiti, successivamente, altri sette album, dal 1996 al 2010 – “Black Sheep”, “The American”, “Wonder Bar”, “Live Wide Open”, il celebre “Seeds”, “Solo” e “Sugarcoating” – e lunghi tour mondiali, che hanno creato le basi del formidabile successo di cui Sexton gode tuttora, testimoniato dall’ingente schiera di fan che lo sostiene. E che questa sera lo accoglierà con entusiasmo per una serata ricca di sorprese ed emozioni sonore.
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