Scuola e formazione - 20 novembre 2018, 07:07

Università, Ajani: “Torino deve ringraziare i suoi Atenei: con loro non è mai ferma”

Il Rettore parla a tutto tondo di Torino e del ruolo dell'Università nello sviluppo della città. E poi l'annuncio: il presidente Mattarella sarà presente lunedì 26 novembre all'inaugurazione dell'anno accademico

Università, Ajani: “Torino deve ringraziare i suoi Atenei: con loro non è mai ferma”

“Non credo che Torino sia una città ferma, ma senza i suoi due Atenei sarebbe senza dubbio una città con problemi molto gravi”. È questo, in estrema sintesi, il pensiero del rettore dell'Università degli Studi di Torino, Gianmaria Ajani, che si appresta a celebrare la sua ultima inaugurazione dell'anno accademico, lunedì prossimo, 26 novembre, al Teatro Carignano, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per Ajani, il cui mandato scadrà il 30 settembre 2019, non è ancora tempo di bilanci, “ma – spiega – posso già dire che in questi anni siamo cresciuti tantissimo: abbiamo scelto di essere un'Università aperta e siamo sempre più internazionali, con studenti che arrivano da Cina, America Latina ed Est Europa. Ragazzi eccezionali che dovrebbero essere trattenuti qui anche dopo la fine degli studi, anche se questo non può essere un compito dell'Università, bensì della politica, che deve fare interventi per la defiscalizzazione per le imprese e per una diversa politica dei salari per i ricercatori”.

"L'Università non è la priorità per nessun governo da decenni, eppure è una di quelle infrastrutture che servono al Paese per consentirgli di non sbandare", dice il rettore. “E noi di UniTo, insieme al Politecnico, siamo il traino di questa città. Siamo la seconda 'azienda' del territorio dopo il Comune e, contrariamente a quella che è la percezione di immobilismo che si ha di Torino in questo momento, siamo vivi e in movimento. E il motivo è presto spiegato: noi non possiamo fermarci, dobbiamo per forza innovare. La nostra Torino è molto dinamica, tanto che nell'ultimo triennio i nostri studenti sono cresciuti del 25%, ed è una città che ha bisogno di infrastrutture, infatti abbiamo investito molto, circa 900 milioni di euro, nel Polo delle Scienze di Grugliasco e nel Parco della Salute, ma anche nel nuovo Polo Aldo Moro. Ad oggi, per ogni euro investito dal Miur, il valore economico diretto e indiretto generato da Unito è di 2,58 euro. Vuole dire che ogni euro che investiamo produce 2,58 euro di ricaduta sul territorio”.

Ad oggi, la popolazione dell'Università, compresi studenti e docenti, è di 78mila persone, ma comprendendo quella del Politecnico si sale a 120mila. “Insieme al Politecnico – specifica Ajani – siamo allo stesso livello di Università importanti come quelle di Bologna e Padova. L'Università di Torino è poi la terza in Italia per qualità della ricerca”.

“L'impresa 4.0 – spiega poi il Rettore – è la chiave per il futuro. Mettendo insieme la Città delle Scienze di Grugliasco e il polo di Medicina del Parco della Salute si intravede quella che può essere la nuova immagine di Torino, che ormai ha lasciato alle spalle quella di città industriale. Il futuro è l'innovazione in quel settore lì”.

"Cosa farò io dopo la fine del mio mandato? - conclude Ajani – Tornerò a fare il professore di UniTo. Tengo molto ad avere messo l'ateneo in rete con il Politecnico e il territorio, averne fatto un riferimento nazionale, vederlo come un modello".

Daniele Angi

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