Politica - 22 novembre 2018, 15:28

Torino, anche Sinistra Italiana aderisce alla manifestazione No Tav dell’8 dicembre

I motivi li spiega il segretario regionale Marco Grimaldi

Torino, anche Sinistra Italiana aderisce alla manifestazione No Tav dell’8 dicembre

 

"Per costruire nuovi ospedali si dice che le risorse pubbliche non bastano, servono i soldi dei privati. Per la seconda linea di metropolitana si sostiene che lo Stato e gli enti pubblici non possano finanziare più del 49 %. Il resto lo faranno i privati. Non si capisce perché per la Tav si arrivi addirittura a ipotizzare di stanziare risorse regionali e non si possa invece chiedere ai privati. Confindustria non è interessata a sostenere la Tav ma solo le manifestazioni a suo favore? Serve anche a loro un’analisi dei costi e dei benefici?". Se lo chiede il segretario piemontese di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi, annunciando la partecipazione del partito alla manifestazione No Tav del prossimo 8 dicembre a Torino.

"Multinazionali, finanza speculativa e grandi industriali italiani vi raccontano che se l’economia va male è sempre colpa di altri: tasse, costo del lavoro, infrastrutture. Noi crediamo che sia finito il tempo di farci prendere in giro. Lavoriamo troppo o non lavoriamo niente per colpa loro. Paghiamo più tasse perché trasferiscono i capitali nei paradisi fiscali, perché scelgono a là carte dove insediare le loro sedi legali e fiscali. La decrescita infelice sono loro".

"Abbiamo, in estrema solitudine, denunciato gli esiti nefasti della strada apolide del gruppo Fca. Lo abbiamo sempre fatto per segnalare le ingenti entrate fiscali (Irap in primis) perse in Piemonte in questi anni. Davanti al silenzio assordante sul futuro industriale di questo territorio, a partire dall’automotive, le vicende Comital, Hag Splendid e Pernigotti sono l’ultima pagina di un’agonia fatta di dumping e speculazione finanziaria. Siamo sinceri, con i 40 minuti che potrebbero risparmiare tra 20 anni le merci per andare oltralpe, davvero sarà il no alla Tav a rubarci il futuro?".

"Il Paese ha paura delle piogge e del fango, degli incendi e del vento, perché i soldi per la messa in sicurezza non ci sono. Dire che la più grande opera da sostenere sarebbe questa non è uno slogan, è semplice buon senso. Creerebbe tanto buon lavoro e salverebbe vite, oltre al patrimonio ambientale, paesaggistico e artistico".

"In tutto ciò il commissario per la Torino-Lione Foietta dichiara che il traforo del Frejus è in pericolo come lo era il Ponte Morandi a Genova. Se il rischio sicurezza è concreto e immediato, come possiamo aspettare i vent’anni di costruzione della Tav? Perché non si interviene subito?"

"Per tutte queste ragioni, Sinistra Italiana Piemonte l'8 dicembre sarà in piazza, perché loro la Tav la farebbero a ogni costo. Noi invece crediamo che ci siano altre priorità".

 

comunicato stampa

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