Esperti di management sanitario da tutta Italia a Torino venerdì 23 novembre per l’evento nazionale Fiaso, organizzato dalla Direzione Generale della ASL Città di Torino, sulle politiche del personale.
In particolare, il convegno parte dalla consapevolezza che la dimensione quali-quantitativa del personale delle aziende sanitarie è aspetto centrale e fondamentale sia per la tenuta strutturale del sistema sia per la qualità stessa dei servizi erogati.
Verrà infatti approfondito il tema della Valorizzazione dei Professionisti e lo Sviluppo Organizzativo, illustrando l'esperienza della ASL Città di Torino sui percorsi di carriera "professional”.
Unico per completezza e complessità in Italia, il progetto dell’ASL costituisce una pratica di riferimento per l'attuazione di quanto auspicato da tempo in merito allo sviluppo di carriera dei dirigenti medici e sanitari.
La Sanità, volta a creare valore in termini di salute per i cittadini/pazienti assistibili e assisiti, vede in particolare il fattore Personale al centro del crocevia tra la sostenibilità economica, la sostenibilità sociale e la qualità dei servizi erogati.
Le competenze e le performance dei medici sono infatti un elemento centrale nel SSN, imprescindibile per il management aziendale, che ha la responsabilità complessiva dei livelli di assistenza erogati.
La ASL Città di Torino scommette sulla costruzione di un modello culturale basato sulle persone, in grado di qualificare ulteriormente i servizi erogati, dicendo addio alle valutazioni meramente burocratiche della dirigenza sanitaria, in favore di un processo di posizionamento e valorizzazione.
Scommette su un potenziamento della gestione del personale trasformandolo da una mera gestione amministrativa del personale a una vera funzione di Human Resource Management.
E lo fa in un momento in cui la professione medica vive una fase di crisi, tra perdita di autorevolezza e restrizioni economiche/burocratiche crescenti.
In Italia, in particolare, nei confronti dell'attuale sistema salute, i timori della classe medica sono tanti innanzitutto il timore di azioni legali da parte del paziente o della sua famiglia, la difficoltà nel gestire la burocrazia e il rapporto conflittuale con gli amministratori pubblici che governano il sistema, cui si aggiunge il rapporto complesso con l'intelligenza artificiale e con pazienti sempre più esigenti e spesso prevenuti da un nozionismo fai da te spesso impreciso.
“In questo contesto per noi è strategico investire sulla valorizzazione dei professionisti, sviluppando all’interno dell’ azienda sanitaria programmi di clinical governace che abbiano al centro la qualità dell’assistenza erogata e le competenze – afferma il Direttore Generale ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti, Vicepresidente FIASO – pertanto con un lavoro certosino qui a Torino abbiamo analizzato con precisione il portafoglio delle competenze presenti nelle diverse discipline, sia quelle tecnico-specialistiche sia quelle comportamentali, per programmare i miglioramenti e risolvere efficacemente le criticità. In questo modo i nostri professionisti vedono riconosciuto il proprio valore tecnico-specialistico e verranno valutati su questo, sulla base di sistemi di valutazione che mettono in primo piano le capacità e le competenze clinico-assistenziali, impostando percorsi di sviluppo di carriera legati all’acquisizione di competenze crescenti”.
Il progetto “Competenze dei dirigenti professional” dell’ASL Città di Torino è stato recepito da un accordo sindacale di approvazione del Regolamento “Criteri per la Graduazione degli incarichi dirigenziali del personale sanitario e procedure per il loro conferimento”, trovando così applicazione reale nella definizione, gestione, valutazione degli incarichi dirigenziali. (Accordo sindacale Dirigenza Sanitaria 20.11.2017 ASL Città di Torino)
La motivazione dei medici è esigenza primaria del settore sanitario, considerato che, da qui al 2022, a causa dell’elevato numero di pensionamenti previsti e del numero contingentato di nuovi specialisti, si stima mancheranno all’appello più di 10.000 professionisti, anche se si andasse verso un totale sblocco del turn over.
E questo anche a causa del fatto che, in entrata, uno specializzando su quattro non opta per il servizio pubblico, mentre in uscita ben il 35% dei medici del SSN lascia il lavoro prima dei sopraggiunti limiti di età, per prepensionamento o per lavorare nel privato.
“L’ASL Città di Torino, con un bacino di riferimento di circa 900.000 abitanti e oltre 6000 dipendenti, di cui 900 dirigenti medici professional, in un clima stimolante legato all’unificazione di due grandi realtà, è stata terreno ideale per questo nuovo modello di valutazione e valorizzazione delle competenze, che abbandona l’ottica burocratica per basarsi su elementi oggettivi e trasparenti, collegati alle reali esigenze dell’azienda, in particolare alle prestazioni sanitarie richieste ed eseguite – conclude Alberti – abbiamo infatti sin dall’inizio condotto il percorso di unificazione lavorando su analisi e reingegnerizzazione di processi e procedure amministrative, e parallelamente sullo sviluppo organizzativo, per portare a standard più elevati i servizi sanitari e sociosanitari offerti ai cittadini”.
Nella pratica della riorganizzazione aziendale, i “percorsi” aziendali, volti alla valorizzazione e al riconoscimento dei diversi ruoli dei suoi professionisti, vedono un potenziamento dei Dipartimenti, intesi non più come semplici strutture gestionali-organizzative ma come detentori della responsabilità di clinical governance di processi, del valore aziendale, declinato nelle competenze dei suoi professionisti.
Un valore che viene programmato, mantenuto e innestato da nuove competenze e professionalità, secondo il bisogno della comunità in cui l’azienda è inserita.
Dopo la dirigenza medica e sanitaria, l’ASL Città di Torino ha in programma di sviluppare tale approccio anche per l’area delle professioni sanitarie e una formazione mirata, personalizzata sul singolo professionista, affiancherà l’intero progetto di valorizzazione del personale.