Eventi - 27 novembre 2018, 10:03

Filosofia e romanzo tra Jacques Derrida e Umberto Eco, una lezione di Simone Regazzoni

Giovedì 29 novembre, alle ore 19, alla Scuola Holden

Filosofia e romanzo tra Jacques Derrida e Umberto Eco, una lezione di Simone Regazzoni

Giovedì 29 novembre, alle ore 19, lo scrittore Simone Regazzoni terrà una lezione alla Scuola Holden intitolata “Ciò che non si può dire bisogna narrarlo”, in occasione della pubblicazione del suo nuovo libro Jacques Derrida, edito da Feltrinelli.

Nel corso del Novecento, la crisi della razionalità metafisica ha spinto la filosofia a ricercare nuove vie e nuove forme di presentazione del pensiero. In questa ricerca la filosofia ha ingaggiato un serrato confronto con la letteratura fino ad arrivare a contaminarsi con essa. È il caso della decostruzione derridiana, che ha praticato la scrittura letteraria come via di uscita dalla chiusura del logos che all’origine, nel testo platonico, aveva sentenziato una separazione tra filosofia e poesia, filosofia e narrazione.

“Ciò che non si può dire non bisogna tacerlo, ma scriverlo” afferma Derrida, ribaltando una famosa formula di Wittgenstein e portando così la filosofia oltre se stessa. Opere come La cartolina, Glas, Circonfessione o il romanzo incompiuto Il libro di Elia sono scritte nello spazio di indistinzione tra filosofia e letteratura e ripensano in modo radicale lo statuto del testo filosofico e l’idea di filosofia. Al tentativo derridiano è però mancato un elemento, come Derrida stesso avrà confessato: la narrazione, dunque il romanzo. Quel romanzo con cui, negli stessi anni, Barthes provava a misurarsi senza riuscirci. Ma lo stesso si può dire di filosofi come Levinas o Badiou, che hanno provato a scrivere senza troppo successo romanzi. Se la filosofia, nel corso del Novecento, si è contaminata con la letteratura ha però spesso trovato nel romanzo come narrazione il suo “inattraversabile” fantasma.

Occorre attendere un pensatore per certi versi vicino a Derrida come Umberto Eco perché la filosofia approdi al romanzo. “Ciò che non si può teorizzare bisogna narrarlo”, afferma Eco al momento di pubblicare Il nome della rosa, in cui non mancano riferimenti alla decostruzione di Derrida. La filosofia incontra qui in modo inedito il romanzo – o forse ripete, in modo nuovo, il gesto della sua origine visto che, come ricorda Nietzsche, i Dialoghi platonici non erano altro che romanzi.

Simone Regazzoni, in passato allievo di Derrida, nel suo ultimo libro parte dai testi del filosofo e si mette in dialogo con essi, senza dimenticare i momenti salienti della biografia di Derrida e senza tralasciare quanto la sua vita fosse intimamente collegata al suo pensiero filosofico.

La lezione di Regazzoni fa parte del percorso didattico degli allievi della Holden, ma l’incontro è aperto al pubblico fino ad esaurimento posti. Per partecipare bisogna prenotarsi telefonando allo 0116632812.

Simone Regazzoni (Genova, 1975) è stato allievo di Derrida presso l’EHESS di Parigi e ha conseguito un dottorato presso le università di Genova e di Parigi VIII. Ha insegnato all’Università Cattolica di Milano e all’Università di Pavia. I suoi ambiti di ricerca sono la filosofia politica e la filosofia della cultura di massa. Tra i suoi saggi ricordiamo: La decostruzione del politico. Undici tesi su Derrida (2006), Nel nome di chora. Da Derrida a Platone e al di là (2008), Harry Potter e la filosofia (2008), La filosofia di Lost (2009), Derrida. Biopolitica e democrazia (2012), Stato di legittima difesa. Obama e la filosofia della guerra al terrorismo (2013), Derrida. Il desiderio della scrittura (2019), Iperomanzo. Filosofia come narrazione complessa (2019). È autore per Longanesi di due romanzi: Abyss (2014) e Foresta di tenebra (2017).

comunicato stampa

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