Attualità - 03 dicembre 2018, 12:20

Il Politecnico ha una missione: "Dobbiamo liberare Prometeo. E continuare a sentirci europei, oltre che italiani"

Il rettore Saracco: "Pronti a essere al fianco di tutti, dalla politica ai poveri cristi che vogliono migliorarsi, fino alle madamin con l'energia di Mick Jagger"

Il Politecnico ha una missione: "Dobbiamo liberare Prometeo. E continuare a sentirci europei, oltre che italiani"

Se sei una madamin, ma ti senti addosso l'energia di Mick Jagger quando canta Jumping Jack flash, oppure un politico che dopo decenni di carriera si chiede chi glielo ha fatto fare e trova sempre la risposta, anche se borbotta Suma bin ciapà, oppure un povero cristo che però tutte le sere, come faceva Sergio Marchionne, andava a dormire pensando a come fare meglio il giorno dopo, beh da domani avrai il Politecnico al tuo fianco".

È una standing ovation quella che congeda il rettore del Politecnico, Guido Saracco, al termine del suo intervento all'inaugurazione dell'anno Accademico. Un intervento che ha toccato temi strettamente didattici, ma anche altri decisamente più alti e ampi, come confini e argomenti.

"La mia università, dall'Europa, riceve moltissimo. E noi ci sentiamo europei. Tanti colleghi inglesi hanno espresso il loro rammarico per la Brexit. E allo stesso modo ci sentiamo italiani, ecco perché non vogliamo una regionalizzazione dell'istruzione accademica, per non impoverire i territori del Sud e per l'estremo rispetto che abbiamo per tutte le aree del nostro Paese e per i valori etici e non solo che scandiscono la nostra attività".

Il rettore del Politecnico, di fronte a un'aula magna gremita di docenti, ma anche di tanti rappresentanti della società civile e dell'economia locale, va dritto al punto, mentre alle sue spalle spicca uno Stivale tricolore che forse dice più delle stesse parole. E ricorda come "tante università puntino tutto sulla ricerca, mentre il nostro primo compito è fare formazione. È pensabile che un docente vada in cattedra senza aver mai dimostrato di saper insegnare?".

Ma secondo Saracco c'è una priorità che si affianca alla visione geografica: "Liberare Prometeo, che ci permetta di fare e scegliere sulla base delle nostre necessità e potendo attingere alle nostre risorse. Vogliamo essere misurati dal nostro impatto che abbiamo sulla società e non da parametri bibliometrici".

E se la Torino che cambia a livello urbanistico accompagna lo stesso cambiamento dell'ateneo scientifico cittadino, allo stesso modo si intrecciano i sentieri tra Politecnico e Università di Torino: "Loro sono nostri partner in alcuni progetti importanti, noi siamo loro partner  in altri, dove la combinazione tra due visioni formative così complementari possono fare l'effetto della nitroglicerina, come nel caso del Parco della Salute o dell'Università a Grugliasco".

E ribadisce ad Appendino: "Chiediamo alla sindaca che Torino sia sempre più città per studenti, che saranno sempre più preziosi. Non solo per proporre soluzioni per piazza Baldissera". Mentre il governatore Chiamparino è chiamato in causa per il diritto allo studio "e a un welfare che possa accompagnare la presenza dei ragazzi".

Massimiliano Sciullo

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