Politica - 12 dicembre 2018, 15:22

Rinvio del consiglio su Fca, Fiom: "Il Lingotto non può tenere in ostaggio Torino", mentre Fim e Uilm attaccano il governo

Lazzi: "Si sta sprecando un'opportunità di confronto che poteva essere utile a trovare soluzioni". Chiarle: "Mentre GM licenzia e chiude stabilimenti, l'esecutivo dica no a ecotasse farlocche che sarebbero una sciagura per il Paese". Basso: "No a mosse autolesioniste sul comparto auto"

Rinvio del consiglio su Fca, Fiom: "Il Lingotto non può tenere in ostaggio Torino", mentre Fim e Uilm attaccano il governo

Si fa o non si fa. Il dubbio era nell'aria da giorni, tra fughe in avanti e smentite (anche di facciata). Ora che è ufficiale l'assenza di Fca al Consiglio congiunto di Comune e Regione che era calendarizzato per domattina, le reazioni non tardano a farsi sentire. Ma con obiettivi diversi, nel mirino. 

Per quanto riguarda Fiom-Cgil, è proprio il Lingotto a finire sul banco degli imputati. "Fca non può tenere in ostaggio Torino", sillaba una nota ufficiale dei metalmeccanici Cgil. "La conferma dell'assenza di FCA dalla riunione dei consigli comunali e regionali aperti consolida le opinioni che abbiamo già espresso - commenta Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom -. FCA usa in modo pretestuoso la vicenda dell'ecotassa per evitare un confronto pubblico e con le istituzioni. Fca decide di tenere in ostaggio Torino per polemizzare con il governo e ha un atteggiamento di poco rispetto nei confronti delle istituzioni locali e dei lavoratori. Ribadiamo che servono per Torino maggiori investimenti e più modelli poiché la sola 500 elettrica non sarà sufficiente a garantire la piena occupazione. Si sta sprecando un'opportunità di confronto che poteva essere utile a trovare  le giuste soluzioni".

Da parte sua, invece, Fim-Cisl attacca l'esecutivo. “Il Ministro dello Sviluppo Economico e il Governo dicano subito e in modo inequivocabile che l’ecotassa “farlocca” sarà ritirata dalla Legge di Bilancio - dice Claudio Chiarle, segretario cittadino della sigla -. E’ una sciagura per il Paese, per 88.000 addetti di FCA che rischiano di vedere compromesso il futuro occupazionale e quello delle loro famiglie”. “Un provvedimento, quello del 79 bis - prosegue Chiarle - frutto di una mente da ecologista incompetente, da teorico che ignora tempi e impatti di 5 miliardi di investimenti di FCA in Italia, 13 nuovi modelli con una scelta verso l’elettrificazione dell’automotive che avrà ricadute e investimenti nell’indotto automotive che vale 156mila addetti in Italia e 58mila in Piemonte per un valore di 46 miliardi di fatturato in Italia di cui 18 miliardi in Piemonte.”

“GM licenzia 15mila dipendenti e chiude quattro stabilimenti - incalza il segretario di Fim - il Governo e il suo Contratto vogliono gli investimenti di FCA in Italia o vogliono il “modello GM” per una decrescita disastrosa?”.

Una lettura simile a quella che propone Uilm. “Mai come questa volta l’assenza di Fca è giustificata”. È il commento di Dario Basso, segretario torinese. “Fermo restando che il provvedimento “bonus malus” del governo sarà da valutare nella formulazione definitiva – aggiunge – è chiaro che un’eventuale penalizzazione di alcuni modelli a vantaggio di altri avrebbe impatti negativi sull’industria automobilistica italiana e quindi sull’occupazione del settore. Il comparto non è ancora del tutto attrezzato per affrontare il "salto" tecnologico verso l’elettrificazione e l’ibridazione dei propulsori. Penalizzarlo proprio in questo momento sarebbe una mossa autolesionista”.

Massimiliano Sciullo

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