Calcio - 13 dicembre 2018, 10:02

RABBIA UNION BUSSOLENO - Niente finale al 90': "Rigore dubbio, fallo non fischiato sul 2-0 e la terna..."

Semifinali di Coppa Eccellenza al peperoncino. Falco: "Hanno ucciso un sogno"

Union deluso: "Ci hanno ucciso un sogno". A dx mister Falco

Union deluso: "Ci hanno ucciso un sogno". A dx mister Falco

>>> A BREVE PAROLA AL CANELLI SDS

CANELLI SDS-UNION BUSSOLENO BRUZOLO 2-0 (tot. 3-4)

Canelli Sds: Gjoni, Coppola, Picone, Alasia, Acosta, Fontana, Bosco, Azzalin, Gili, Celeste, Redi. A disp.: Palumbo, Vaqari, Soldano, Pavia, La Ganga, Blini, Bordone, Gallo, Di Santo. All.: Raimondi.

Union Bussoleno Bruzolo: Miceli, Salcone, Rossero, Iorianni, Onomoni, Serpa, Friso, Pereno, Rizq, Giuliano, Foch. A disp.: Cotterchio, Gullo, Maiello, Rizzo, Serafino, Savino, Traorè, Larotonda, Di Emanuele. All.: Falco.

Arbitro: Orazietti di Nichelino (Dititelu e Cufari di Torino)

Reti: 5' rig. Celeste, 92' Bordone

Immaginate la rabbia dell'Union Bussoleno Bruzolo, ultimo in classifica in campionato in Eccellenza B, già vittima dei suoi errori, di tanti infortuni e situazioni sfortunate: era davanti ad un sogno calcistico ma questo è svanito...all'ultimo secondo.

Al 92' della semifinale di ritorno di Coppa Eccellenza, dopo il 4-2 dell'andata al Canelli, l'Union ha un piede e trequarti in finale. Anzi, di più. Nell'astigiano sta perdendo solo 1-0 dopo aver preso gol su rigore dopo cinque minuti. La finale è lì, mancano ormai un minuto e 30 secondi al fischio finale. I giocatori sentono l'impresa in tasca. Sarebbe una vetrina unica per tutti i valsusini, un appuntamento indimenticabile da ricordare tutta la vita, un pezzo di storia per la società che da anni lotta contro difficoltà di ogni tipo, soprattutto logistiche e geografiche, per dare continuità al suo progetto lontana da grandi poli calcistici che hanno piantato le tende nel torinese, cuneese, alessandrino...L'Union, al secondo anno di militanza nella categoria, può giocarsi la possibilità di alzare al cielo un trofeo davanti a più di mille persone con gli occhi del Piemonte calcistico puntati addosso.

Invece no. Al 92' 30'' l'attaccante Kamal Rizq scappa in contropiede, va a terra dopo un contatto con un difensore del Canelli proprio davanti alle panchine dei club e il fischio arbitrale che tutti aspettano ("In molti si sono persino fermati...", dice il valsusino Alberto Onomoni) non arriva. Il Canelli riparte, un triangolo consegna il pallone a Bordone che diventa lo Shevchenko di turno e che al 92' infila all'incrocio un cross sbagliato (nella prossima intervista al Canelli cercheremo di capire se si è invece trattato di un fenomenale tiro riuscito). 2-0. In finale ci va il Canelli Savio Rocchetta di mister Raimondi, che abbiamo già elogiato e applaudito per il suo meraviglioso lavoro, condito da applausi per la società che lo ha riconfermato anche dopo la retrocessione di due anni fa in Promozione.

Ma l'Union Bussoleno Bruzolo non ci crede. All'ultimo secondo si spezza un sogno all'ultimo tiro, con la beffa di un fallo non fischiato secondo i valsusini. E non solo...C'è molto altro.

Va come un treno mister Alberto Falco: "Hanno ucciso un sogno. Una possibilità del genere, per noi, non ricapiterà più. I miei ragazzi sognavamo questa finale e avevamo vinto 4-2 all'andata con un parziale di 4-0 e 11-12 occasioni da gol contro la prima in classifica di Eccellenza B. Al ritorno il nostro portiere non fa una parata, ci fischiano un rigore molto più che dubbio dopo cinque minuti. L'attaccante del Canelli resta persino in piedi dopo una gamba alzata di un nostro difensore che prende pallone e piede per rilanciare. Infine perdiamo la finale all'ultimo tiro al 92', dopo un chiaro e netto fallo non fischiato su Rizq. Se fosse passato senza andare per terra, avrebbe avuto 50 metri di campo a disposizione per andare in porta...Tutti aspettavamo quel fischio e quel fallo. Il Canelli ha ripreso il pallone trovando il gol della vita. Non ci credo ancora. C'è una rabbia immensa. E' un'ingiustizia che fa male. Ho visto piangere almeno dieci giocatori".

Continua Falco: "In semifinale di Coppa, dopo cinque minuti, devi dare un rigore vero. Non un mezzo rigore. Non un dubbio rigore. Quello assegnato, che ha condizionato tutta la nostra partita dopo cinque minuti, non può mai essere un rigore solare. L'atteggiamento generale della terna è stato imbarazzante. Non c'è dialogo, non c'è comunicazione e poi si fanno inutili riunioni come quella di Collegno dove allenatori e capitani stanno a guardare quanto sono belli e bravi gli arbitri e osservano i video con le loro interpretazioni tecniche. Incontri privi di umanità, senza punti di incontro tra le parti. Naturalmente eravamo e siamo arrabbiati e ho visto gente diplomatica come Onomoni andare letteralmente fuori di testa dopo aver sentito alcune frasi pronunciate dalla terna. Non ho dubbi, visto la sua reazione e la grande educazione del ragazzo, che siano state pronunciate. Per cui pioveranno squalifiche, ennesima beffa...Ma adesso non ci interessa. E comunque i referti sembrano la Bibbia, non c'è mai contradditorio, non si può mai essere ascoltati per dire la propria opinione se non tramite ricorsi, che ovviamente possono essere inoltrati dopo aver pagato la tassa reclamo...".

Falco naturalmente fa anche mea culpa: "Se siamo ultimi in classifica non è colpa degli arbitri, ci mancherebbe. Siamo stati distratti, disattenti e sono tanti gli errori individuali commessi. Abbiamo comunque degli alibi, dei rigori fischiati due metri fuori dall'area come contro l'Asti, un gol di Rizq regolare annullato contro il Derthona, e un filmato lo dimostra, una partita giocata con un vento assurdo contro il Castellazzo che l'arbitro di Foligno clamorosamente ha fatto giocare, terminata senza tiri in porta...Stiamo passando sempre per la società modello lontana da Torino che non si fa mai sentire, mentre qualcun'altro dopo poche giornate di campionato scrive lettere ai giornalisti o sul sito della società per lamentarsi degli arbitri. Oggi parliamo noi. Oggi voglio dire che se vado a rivedermi 180 minuti delle semifinali di Coppa, meritavamo noi senza il minimo dubbio la finale, sia per quanto visto all'andata, sia per le clamorose ingiustizie della gara di ritorno".

Non si contano le reazioni-social dei giocatori valsusini: Kamal Rizq ammette pubblicamente di aver pianto per la prima volta per una partita e parla di ingiustizia difficile da mandare giù. Alberto Onomoni, con stile ed educazione, ripercorre la rabbia provata nel sentire alcuni insulti a suo dire pronunciati dalla terna a fine partita: "Ho protestato, non ho condiviso le decisioni più importanti che avete preso e che hanno indirizzato una partita e precluso una finale ad una squadra che lo meritava... ma in tutto questo, MAI, e dico MAI, mi sono permesso di rivolgere cete parole, di una gravità incredibile, in 25 anni di partite, verso quella che in campo è, comunque, l’autorità".

>>> A BREVE PAROLA AL CANELLI SDS per conoscere i pensieri degli astigiani, primi in campionato e in finale di Coppa. 

Michele Rizzitano

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