La plastica monouso in via d'estinzione per evitare che a estinguersi (o comunque a soffrire pesanti conseguenze) siano coloro che buste, forchette, piatti e bicchieri li usano quotidianamente. Si chiama #divietodiplastica la campagna sociale che il consiglio regionale del Piemonte lancia (in collaborazione con Legambiente ed ERI, European research Institute) per seguire l'indicazione europea che vuole lo stop a questo tipo di prodotti entro il 2021.
Non domani, ma nemmeno un orizzonte temporale troppo lontano. Dunque c'è da mettersi in moto e darsi da fare. E la campagna prevede diverse iniziative. "È impressionante pensare che, se non si modifica la rotta, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci", commenta Nino Boeti, presidente del Consiglio Regionale. "Ma anche i mozziconi di sigaretta impiegano 12 anni a scomparire e possono inquinare fino a mille litri d'acqua". E ormai le "isole di plastica" sono sempre più diffuse e sempre meno un elemento di curiosità. Così come l'enorme presenza di rifiuti sulle spiagge.
Il 10 gennaio sarà inaugurata negli spazi dell'ufficio relazioni con il pubblico di via Arsenale la mostra "Innesti artici" che racconta la "lunga corsa delle plastiche verso il Polo Nord", con la testimonianza della spedizione che nell'Artico ha raccolto campionamenti di plastica. Ma intanto il Consiglio regionale prevede anche una riduzione dell'uso della plastica all'interno delle strutture. È già avviata la riduzione presso il bar / buvette, dove sono state messe al bando posate e bottigliette e quello che viene utilizzato è in plastica riciclabile ed ecocompatibile.
E su questo fronte si muove anche il progetto "At H2Ome", che tramite una app permette di confrontare i valori dell'acqua del rubinetto (la famosa "acqua del sindaco") con quelli delle minerali commercializzate con packaging di plastica.
"Siamo il Paese che rispetto agli altri sì e mosso in anticipo per la riduzione della plastica - dice Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente per Piemonte e Valle d'Aosta - e soprattutto l'uso dei sacchetti di stoffa al posto di quelli di plastica sta prendendo sempre più piede, con una riduzione fin qui di oltre il 50%".
"Ma bisogna insistere e servono campagne di sensibilizzazione come queste", conclude.