Il campionato di serie A sabato 29 si giocherà regolarmente: lo ha deciso il presidente della Figc Gabriele Gravina - dopo aver sentito i vicepresidenti e il sottosegretario Giorgetti, per riflettere su quanto accaduto domenica - che in mattinata aveva lasciato trasparire l’ipotesi di uno stop dopo la morte del tifoso dell'Inter nei tafferugli tra supporters prima della gara tra i nerazzurri e il Napoli.
Il 29 dicembre, dunque, il campionato non si ferma. La decisione è stata presa all’unanimità.
Per la Federazione è una risposta tangibile a chi pensa che attraverso alcuni atteggiamenti possa contaminare negativamente, sino ad influenzarne talune scelte, il mondo del calcio, affinchè tutti capiscano il concetto che Gravina è a capo della FIGC e non accetterà più dichiarazioni che difendono il singolo orticello. Topo Far West (riferito al presidente degli arbitri Nicchi).
Il problema razzismo non può essere risolto con l'uscita dal campo come minacciato dal tecnico degli azzurri Ancelotti, perché se una squadra lasciasse il campo spontaneamente violerebbe le regole e subirebbe un ulteriore risultato negativo.
Diverso è invece il discorso sullo stop alle partite per via di reiterati cori razzisti, che rientra nelle competenze degli addetti alla sicurezza di sospendere la gara, ma non dell'arbitro. Che francamente ci sermbra una terapia peggiore del male.
Allorizzonte c’è un incontro con il Ministro dell'Interno per capire se c'è la possibilità di sospenderla davvero, ma serve una norma chiara, che ad oggi non c’è. In questo momento l'unico soggetto che può sospendere la gara - come detto - è il responsabile della sicurezza all'interno dello stadio.
L’Inter sta andando verso sanzioni sanzioni pesantissime ed esemplari.
Ieri si parlava di divieto per i suoi tifosi di seguire la quadra in trasferta e di curva chiusa al Meazza sino al 31marzo prossimo.
Poi in serata Il Giudice Sportivo ha reso note le sanzioni comminate all’Inter: due gare a porte chiuse e una terza con il 2° anello verde – il settore dal quale sono partiti i cori discriminatori di matrice territoriale contro i tifosi del Napoli e razziale all’indirizzo di Koulibaly privo di spettatori.
In più la Prefettura di Firenze ha negato la trasferta ai tifosi nerazzurri, chiudendo il settore ospiti per la gara di sabato 29 dicembre con l’Empoli.
Se l’Inter piange, il Napoli non ride di certo: due giornate di squalifica a Koulibaly, protagonista di una polemica reazione contro l’arbitro Mazzoleni, e due turni anche a Lorenzo Insigne, colpevole di avere gravemente offeso il direttore di gara.
Il rischio futuro è che tutto si trasformi domenicalmente in un alibi. Nessuno può chiamarsi fuori, neppure coloro che non parlano "mai di arbitri" fino a che non credono di aver subito un (presunto) torto. Domenica sera, sino al momento dell’espulsione e nonostante i beceri “Buuu” all’indirizzo del colore della sua pelle, Kalidou Koulibaly era stato di gran lunga il migliore dei 22 in campo. Poi?