Viabilità e trasporti - 02 gennaio 2019, 09:54

Pedaggi autostradali, la beffa di Toninelli fa infuriare l'Uncem

Nonostante gli annunci su Facebook del ministro delle Infrastrutture, aumenti consistenti sono scattati dal 1 gennaio su Torino-Savona e Torino-Bardonecchia. "Decisione scellerata e gravissima"

Pedaggi autostradali, la beffa di Toninelli fa infuriare l'Uncem

L’autostrada Torino-Savona non rientra tra quelle che non aumenteranno i pedaggi: per il 2019 biglietto più caro del 2,2 per cento. La A6 non fa parte di quel 90 per cento delle tratte per le quali il Ministro Toninelli ha garantito che non scatteranno gli aumenti. E come lei, anche l'autostrada che porta dal capoluogo piemontese a Bardonecchia (in questo caso, il rincaro è addirittura del 6,71%). 

Tre stangate che hanno smentito le promesse fatte nella serata di Capodanno dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che aveva postato su Facebook una rassicurazione per gli italiani - e soprattutto per gli automobilisti - che pareva un bel regalo di inizio anno, ma - almeno per chi viaggia su molte delle autostrade piemontesi, non è stato proprio così.

“Grazie al duro lavoro degli ultimi giorni - aveva postato il ministro pentastellato -  e nonostante tantissimi ostacoli, non scatterà nemmeno un centesimo di aumenti dei pedaggi sul 90% delle autostrade italiane”. È stato quel 90 per cento che ha fregato i fruitori della A6 e della A32.

Furibonda la reazione dell'Uncem: "Il nord-ovest dei transiti, della mobilità e dei trasporti è ancora una volta l'area più penalizzata d'Italia. Non solo la grave situazione, registrata ormai da anni, sempre più acuta, al Tenda. Non solo le eterne incancrenite battaglie tra chi è contro e chi a favore dell'alta velocità. Non solo il Maddalena troppo spesso chiuso a causa della neve e del rischio valanghe. Non solo la Cuneo-Asti resta incompleta! Oggi scopriamo che tra le pochissime autostrade che aumentano in Italia vi sono quelle piemontesi: Torino-Savona, Torino-Aosta, Torino-Bardonecchia. "Aumenti scellerati, gravissimi", secondo Lido Riba e Marco Bussone, rispettivamente presidenti Uncem regionale e nazionale. 

"È inaccettabile - proseguono Riba e Bussone -: tutti gli anni denunciamo questo scandalo. Tutti gli anni chiediamo che a fronte degli aumenti vi siano investimenti e soprattutto benefici per i territori. Le autostrade piemontesi, come in pochi altri pezzi di Paese, sono autostrade di connessione con l'Europa. Attraversano Alpi e Appennini, verso la Francia e la Svizzera. Uniscono il Paese all'UE. Eppure nessuno considera che quei tratti alpini e appenninici sono fondamentali per l'Italia. Ai territori però torna niente. Neanche quale misero euro per un po' di porfido o di asfalto per mettere in sicurezza la rete secondaria. Da tre anni, chiediamo che nelle leggi di bilancio statali sia inserita una norma che permetta di usare una percentuale dei canoni per le concessioni autostradali incassati dallo Stato per la manutenzione della rete di strade secondarie locali e per alimentare il fondo montagna. Qualche milione di euro l'anno potrebbe essere utile per reti locali di mobilità elettrica, per la manutenzione ambientale, per la valorizzazione delle zone forestali vicine alle autostrade. Nessuno ascolta Uncem. La logica del pagamento dei servizi ecosistemici-ambientali non interessa, disturba pesantemente molte lobby. Le società autostradali si guardano bene dall'aprire tavoli di dialogo, come avevamo fortemente auspicato dopo la tragedia del Ponte Morandi. Il ritorno ai territori per quelle lingue di asfalto che solcano le valli è pari a zero. Solo impatto acustico e ambientale. Così questi aumenti sono ancora più gravi. Scellerati".

Infine, l'appello a deputati e senatori della nostra regione. "Chiediamo ai parlamentari piemontesi, al Consiglio e alla Giunta regionale - spiegano ancora i Presidenti regionale e nazionale Uncem - di mobilitarsi con noi verso il Governo e le società. I Concessionari piemontesi, il Concessionario, sta facendo quel che vuole. La tangenziale non aumenta? Lì andrebbero tolti tutti i pedaggi dalle barriere in entrata e in uscita. È doppiamente scandaloso vi sia da pagare per chi entra ed esce dalla circonvallazione della città. Gravissimo. Vanno tolti tutti i balzelli. Sarà decisiva la gara per la riassegnazione della tratta. I territori devono contare. E se gli aumenti di ieri non verranno rivisti entro un paio di settimane, potremmo portare i Sindaci sotto le Prefetture. In piazza. Racconteremo ai Prefetti la gravità di situazioni che fanno male al Piemonte, il danno dell'aumento delle tariffe autostradali, oltre alla beffa di non avere alcun ristorno per i territori. Gravissimo. La montagna guiderà la mobilitazione".

E i commenti non mancano nemmeno dal mondo della politica. "Toninelli colpisce ancora ed ancora una volta uno dei territori maggiormente penalizzati è il Piemonte. Nonostante l'esponente del governo abbia annunciato lo stop dei rincari delle tariffe autostradali il tratto della A 32 che collega Torino ha subito un aumento di quasi il 7 per cento mentre nella Torino - Savona i pedaggi crescono del 2,2 per cento. Si tratta, va specificato, di aumenti concordati direttamente con il Ministero. Dopo i pasticci e le gaffe su ponte di Genova, la  Tap, la Tav, il tunnel del Brennero, l'inutile commissione costi benefici sulle grandi opere, a questo punto ci viene il sospetto che Danilo Toninelli titolare del dicastero infrastrutture sia in realtà una fake news", è quanto riporta un post su Facebook di Silvia Fregolent, deputato Pd.

redazione

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