Viabilità e trasporti - 04 gennaio 2019, 14:24

Torino-Lione, la piazza del "Sì" torna a scaldare i motori: nuova manifestazione il 12 gennaio

Appuntamento alle 11.30 in piazza Castello. "Non si può attendere oltre per la costi-benefici e gli aumenti delle autostrade del Nord Ovest sembrano fatti apposta"

Torino-Lione, la piazza del "Sì" torna a scaldare i motori: nuova manifestazione il 12 gennaio

"L'ultima parola", almeno attraverso i megafoni e gli slogan della piazza, era stata quella dei No Tav, che avevano manifestato la loro opposizione alla Torino-Lione lo scorso 8 dicembre. Ma ora è il "popolo" del Sì che vuole tornare a dire la propria e l'appuntamento è fissato per il 12 gennaio.

A tirare le fila, le tre sigle ormai note: "Sì, Torino va avanti", "Sì lavoro" e "Osservatorio21". Dunque le cosiddette "madamin", ma anche Mino Giachino e gli altri esponenti che si erano già messi in prima fila per sostenere la realizzazione della grande infrastruttura internazionale.

"Ancora non è giunta nessuna notizia sui risultati dell’analisi costi benefici della TAV - si legge in una nota ufficiale diffusa dagli organizzatori -. L’aumento dei pedaggi autostradali dal 1° gennaio solo per le autostrade del nord-ovest, Torino-Bardonecchia, Aosta-Monte Bianco e Torino-Savona, lascia intanto presagire una mossa del governo per influenzare il lavoro della commissione incaricata, che avrebbe già dovuto consegnare le sue valutazioni. Inoltre, come hanno fatto notare i sindaci della Val di Susa, il rischio è che i mezzi pesanti si riversino nelle statali, penalizzando la popolazione locale e mettendo a rischio l’ambiente".

"Questo ennesimo rinvio del Governo mette una seria ipoteca su 800 milioni di fondi europei per la Torino Lione, come ha fatto notare il portavoce dell’Ue a fine 2018 - prosegue la nota - . Se la TAV si ferma, perderanno il lavoro 800 persone, attualmente impiegate nella Torino Lione; non ci saranno le 6000 assunzioni previste, il 50% per la manodopera locale, e scatterà una ipoteca di 4 miliardi di euro sul futuro dei nostri figli, senza considerare le penali".

E se l'appuntamento è per le 11.30 di sabato 12 gennaio, sono già  in molti ad aver dato la propria adesione. A cominciare dai sindaci piemontesi di Bosconero, Brusasco, Busano, Cavagnolo, Cesana, Chieri, Chiomonte, Ciriè, Lanzo, Levone, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pragelato, Rivara, Rivoli, Rocca Canavese, Salbertrand, San Sebastiano da Po, Sauze di Cesana e Sestriere, Vado Ligure per la Liguria, mentre il sindaco di Genova si è detto disponibile a proporre al Consiglio Comunale una mozione a favore della TAV. E ancora Aosta, mentre dal Veneto è arrivato l'appoggio di Padova e Venezia.

Intanto il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha commentato: "Il governo, come avevo previsto, rinvia alle calende greche, o meglio a dopo le scadenze elettorali, ogni decisione sulla Tav, ma autorizza da subito gli aumenti dei pedaggi autostradali sulla Torino-Bardonecchia, in modo da finanziare il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus. Salvini e Di Maio sono il governo del Sì Tir-No Tav. Ogni manifestazione, ogni forma di pressione, è dunque benvenuta e il 12 gennaio ci sarò anche io, insieme ai sindaci che hanno già aderito e a tutti quanti aderiranno, per contrastare un governo che vuole mettere il Piemonte in un angolo e dire Sì alla Tav, al lavoro, ai diritti, alla crescita".

"Il 12 gennaio Torino si mobiliterà ancora una volta per dire sì alla Tav e quindi alla crescita sostenibile, al lavoro ed ad un sistema di mobilità compatibile  con l'ambiente. Contro una politica, quella del governo, che incentiva il trasporto inquinante su gomma solo per fare cassa. Saremo in tanti a sostenere l'opportunità irrinunciabile della Torino-Lione": è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputato Pd. "Ci chiediamo invece cosa farà sabato prossimo il Ministro Matteo Salvini. A questo punto anche la Lega deve prendere una posizione chiara ed inequivocabile senza continuare a nascondersi dietro l'inutile e faziosa indagine costi - benefici".

“Il Governo non può ancora far finta di non sentire le richieste che arrivano da imprenditori e società civile. La Tav va fatta e deve essere fatta in fretta - afferma l’onorevo Daniela Ruffino di Forza Italia - Sarebbe bello che la politica anticipasse la società civile che spiega di voler tornare in piazza e dica immediatamente che la Tav si farà. È allarmante pensare che l’analisi costi-benefici, documento su cui è lecito nutrire dubbi visto che verrà redatto da specialisti che già da tempo hanno sottolineato la loro contrarietà all’opera, non sia ancora stata consegnata. La speranza è che tutta questa attesa altro non sia che un prendere tempo a scopi elettorali”.

M.Sci

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