Torino gode di una delle maggiori dotazioni di residenze universitarie della Penisola, in grado di coprire circa il 13,3% della domanda di posti letto degli oltre 37 mila studenti fuori sede. Un mercato, quello universitario, alimentato da quasi 96 mila studenti di cui 3.9% stranieri, percentuale più elevata d’Italia.
Questi sono alcuni dei dati del Primo Osservatorio sulle nuove forme di residenza per studenti, giovani e lavoratori, a cura di Scenari Immobiliari in collaborazione con Camplus, principale provider di housing per studenti universitari in Italia.
Il sistema universitario torinese si distribuisce all’interno del centro storico e nelle immediate vicinanze, così come gran parte dell’offerta di residenze universitarie, spesso concentrata in prossimità dei principali campus. Anche le sedi universitarie più decentrate (Lingotto e Mirafiori) sono ben collegate con il resto della città e della provincia dalla rete del trasporto pubblico locale. La città negli ultimi anni è stata teatro di importanti iniziative di sviluppo immobiliare rivolte agli studenti universitari, sia sotto forma di studentati che sotto forma di affitto gestito in forma imprenditoriale.
Le previsioni indicano un incremento del numero di posti letto nel prossimo triennio di oltre 2000 unità (di cui circa il 70 per cento rivolto a studenti) per un investimento complessivo compreso tra i 60 e i 70 milioni di euro, in gran parte provenienti da iniziative private.
Attualmente Camplus gestisce a Torino 1635 posti letto e nei prossimi 2 anni ha in programma l’apertura di nuove strutture per un totale di 363 posti letto. Spostando lo sguardo sul mercato della locazione, la pressione esercitata dalla domanda di case in affitto è contenuta a causa della grande quantità di immobili sfitti e alla diffusione limitata delle locazioni temporanee per fini turistici. A questo proposito sono da segnalare, inoltre, tassi di crescita della popolazione contenuti e un mercato del lavoro locale che continua a risentire della recente crisi economica.
La modesta pressione insediativa sul capoluogo piemontese contribuisce a mantenere i canoni di locazione delle zone confinanti con il centro storico a livelli sostenibili per gran parte della popolazione: il prezzo medio per una stanza singola non supera i 340 euro al mese, inferiore a quanto rilevato a Milano, Roma, Firenze e Bologna.
Come emerge dall’Osservatorio di Scenari Immobiliari e Camplus, il comparto della locazione risulta particolarmente attivo sul fronte delle formule agevolate, pari al 43% del totale dei contratti a lungo termine (il 49% se si contano anche le formule agevolate per studenti). L’offerta in locazione si concentra nel centro storico (circa il 25%), dove i canoni sono significativamente più alti che nel resto della città, in cui, ampie porzioni delle zone limitrofe al centro, presentano prezzi medi per le stanze singole molto ridotti. La forte dinamicità dimostrata da Torino negli ultimi anni e l’ampiezza della attuale pipeline suggeriscono una certa cautela nelle ulteriori iniziative di investimento.
Il mercato è fra i più maturi a livello nazionale con un’offerta complessiva paragonabile ad alcuni mercati europei. Inoltre, relativamente alle altre forme di locazione residenziale gestita per usi transitori, la domanda prospettica appare limitata ma potrebbe risultare utile alla valorizzazione di asset attualmente sottoutilizzati.