Attualità - 16 gennaio 2019, 18:28

Criminalitá organizzata, l'allarme di don Ciotti: "Italia ferma alle stragi di Falcone e Borsellino"

Il fondatore di Libera difende poi difende i migranti: "Lottatori coraggiosi, meritano rispetto"

Criminalitá organizzata, l'allarme di don Ciotti: "Italia ferma alle stragi di Falcone e Borsellino"

"Nella lettura delle mafie l'Italia si è fermata alle stragi di Falcone e Borsellino. Nel frattempo il fenomeno invece di arretrare è avanzato e oggi queste organizzazioni sono ancora piú forti". Cosí il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, che stamattina ha partecipato all'assemblea delle delegate e dei delegati Fiom, ospitata alla Fabbrica delle E, sede del Gruppo Abele. "Dopo il maxi processo - ha aggiunto don Ciotti - in tanti credevavo di aver sconfitto la mafia. Paolo Borsellino fu uno dei pochi ad affermare che si trattava soltanto di "perniciose illusioni" e il tempo purtroppo gli ha dato ragione. Le organizzazioni mafiose hanno fatto registrare ampie trasformazioni, assumendo formule organizzative e modelli di azione sempre piú multiformi e complessi. Il metodo mafioso si è evoluto con forme varie di intimidazione. Ma se le mafie sono cambiate, la loro identitá è sempre legata al raggiungimento di potere e ricchezza attraverso l'uso della violenza".

Don Ciotti si è poi rivolto ai lavoratori presenti in sala, spendendo ancora una volta parole di solidarietá nei confronti dei migranti. "Sono lottatori coraggiosi, in molti hanno vissuto sulla loro pelle cose terribili, combattono per la vita, per la speranza e per questo motivo meritano il rispetto di tutti noi, anche perchè senza coraggio la vita è meno vera, meno viva".

Marco Panzarella

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