Economia e lavoro - 20 gennaio 2019, 10:00

Approfondimento sull'economia: la situazione della Apple

Come mai gli ultimi dispositivi di casa Apple non hanno più lo stesso appeal dei precedenti e non hanno eguagliato le vendite record dei predecessori? Il dottor Stefano Mormile propone la sua ipotesi

Approfondimento sull'economia: la situazione della Apple

"L’inizio del nuovo anno si apre tra luci e ombre per la casa della mela morsicata. Se da un lato la fabbrica di Cupertino dichiara uno sfavillante stipendio record per il suo amministratore delegato Tim Cook, dall’altro è costretta a rivedere al ribasso – per la prima volta da sempre – le stime di vendita dei suoi prodotti. Il ribasso del prezzo delle azioni e una flessione a due cifre prima d’ora mai vista nella vendita del dispositivo simbolo che ha fatto la fortuna del brand – l’iPhone – danno la certezza che fabbrica della mela percorra più strada in salita che non all’ombra...

Ma vediamo adesso di capire il perché di questo lento declino. Per farlo ci chiediamo come mai gli ultimi dispositivi di casa Apple non hanno più lo stesso appeal dei precedenti e non hanno – di riflesso – eguagliato le vendite record dei predecessori.

C’è chi ha sostenuto che il prezzo troppo alto degli ultimi dispositivi sia una causa reale della diminuzione delle vendite. Qualcun altro ha invece fatto notare che Apple, con la sua obsolescenza programmata, abbia perso credibilità e la conseguente campagna di sostituzione delle batterie dei vecchi dispositivi a prezzo calmierato ha fatto in modo che i clienti fossero ancor più soddisfatti dell’oggetto che già possedevano. Altri utenti continuano ancora a non digerire i continui aggiornamenti a cui Apple sottopone i suoi dispositivi.

E in ultimo c’è anche chi ha sostenuto che il gradimento delle vendite sui nuovi dispositivi sia inferiore al passato a causa dell’introduzione dello sblocco con il riconoscimento facciale.

Ma facciamo chiarezza.

È il 10 settembre 2013 e a Cupertino viene svelato l’ultimo nato della famiglia iPhone: il 5S. Senza rivoluzione nelle dimensioni rispetto al predecessore iPhone 5, adesso il top assoluto della tecnologia, delle prestazioni e dell’architettura desktop arriva finalmente condensato per il palmo della mano: l’introduzione in anteprima assoluta del sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali (necessarie per lo sblocco dello stesso dispositivo) rende ancor più vero il principio che affascina grandi e piccini: le dita sono magiche! (Eng: fingers are magic!). L’anteprima assoluta su un telefono dell’architettura a 64 bit rendeva l’esperienza di utilizzo ancora più fluida e immediata. Senza precedenti. E senza uguali. Facendo invecchiare di colpo tutto il meglio che i concorrenti erano in grado di produrre. E infatti per lungo, l’iPhone 5S è rimasto monopolista del mercato.

Dopo il fortunato iPhone 5S, il 9 settembre dell’anno successivo – il 2014 – vede il debutto dell’iPhone 6. Apple per la prima volta stravolge e innova il design, fa crescere le dimensioni dello schermo in due varianti e crea una nuova icona: l’iPhone 6, con oltre 100 milioni di dispositivi venduti è – ad oggi – l’iPhone più venduto di sempre. Il resto è storia nota: iPhone 6s, iPhone 7, iPhone 8: sempre più veloci ma sempre uguali al caro iPhone 6 e senza innovazioni di rilievo.

La concorrenza diventa più agguerrita e raggiunge Apple in vetta alla classifica. E per i 10 anni di vita dal primo iPhone, Apple stupisce tutti il 12 settembre 2017 presentando iPhone X e scomodando addirittura i romani e la loro nomenclatura. Dopo anni di display retina, Apple introduce adesso il Super-retina nelle stesse dimensioni dell’iPhone 6 Plus. Il display è ora perfettamente a filo con il corpo in metallo ed è talmente definito da far invecchiare anche le TV di fascia alta: impossibile notare spigoli a occhio nudo, i colori sono caldi, i neri sono profondi e le icone sembrano schizzare fuori dallo schermo.

Il sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali cede il posto al più piccolo sistema di riconoscimento del volto, che proprio nella stessa data della presentazione imbarazza Apple davanti a tutto il mondo perché non riconosce il volto del suo programmatore.

Insomma, nasce una nuova esperienza visiva. E con essa una nuova esperienza di sblocco. In cui non c’è più la personale connessione diretta tra l’uomo e il dispositivo. Ma soltanto una posizione tipo autoscatto. In cui senza tocco, sblocco!"

 



Redazione

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