“Si tratta dell’elaborazione di un sentimento di gratitudine nei confronti degli allevatori, origine della mia vita, dei miei avi e, quindi, anche origine dell’umanità”. Definisce con tali parole il suo ultimo lavoro il fotografo Gianfranco Mura, intitolato proprio “Pastore”, in quanto collettore di settanta scatti in bianco e nero ritraenti gli ovili sardi e i suoi protagonisti: i pastori, orgogliosi testimoni della “verità della vita che si rinnova e si perpetua”.
Mestieri che conservano un’identità atavica e inscalfibile, resistente al tempo nella loro costanza, alle barriere dello spazio nel loro essere sempre simili a se stessi, il “piccolo muoversi di una ‘mandria di parole’ che, dalla Mauritania alla Barbagia, dalle steppe della Siberia alla Patagonia, e in ogni angolo del pianeta e del nostro immaginario, si sposta nei secoli senza sosta”.
Le opere in mostra sono state, dunque, raccolte nel corso del “tour fotografico” intrapreso da Mura lungo la Sardegna agreste, al fine di carpire le interpretazioni del mondo di tali “eterni custodi della vita”, raccogliendone, al contempo, frasi, pensieri ed emozioni che sono stati tramutati, poi, in un testo “da reading” dal regista e sceneggiatore Raffaello Fusaro. Ad arricchire il materiale, inoltre, la colonna sonora ricca di echi elettronici, chitarre sperimentali e vocalizzi tribali composta appositamente da Carlo Spiga con il suo progetto Makika e la voce di Valentina Casula, studiosa e interprete di world music e jazz e ricercatrice di sonorità popolari.
Il reading-concerto verrà presentato oggi – domenica 20 gennaio– alle ore 17, presso il Teatro del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea – in piazza Mafalda di Savoia – e riproporrà citazioni, poesie, note e voci che scandiscono i ritmi quotidiani del lavoro silenzioso proprio dei pastori, nel loro rapporto privilegiato con la natura incontaminata e il suo respiro.
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