Attualità - 22 gennaio 2019, 19:16

La tradizione incontra l’innovazione: il bilinguismo secondo la scuola Sant'Anna di Chieri

Intervista al presidente della scuola Giuseppe Marrone

La tradizione incontra l’innovazione: il bilinguismo secondo la scuola Sant'Anna di Chieri

Giuseppe Marrone è il presidente della scuola Sant’Anna di Chieri, una scuola cattolica dalla lunga tradizione, che ora sta completano il passaggio al Bilinguismo: un progetto che permetterà ai bambini di imparare l’inglese da insegnati madrelingua e studiando le materie curricolari sia in Italiano, sia in Inglese. Lo intervistiamo per capirne di più.

Vista dall’esterno, la scuola Sant’Anna di Chieri, mi ha ricordato le atmosfere dei film di Harry Potter: un edificio elegante e antico, solo che invece che una scuola magica è una scuola cattolica. Mi racconta un po’ della storia e della tradizione della sua scuola?

La scuola nasce nel 1847 come Istituto di Pubblica Beneficenza ed Assistenza avente lo scopo di supportare tutti i bambini in difficoltà distinguendosi come punto di riferimento per le famiglie del territorio chierese. Con il passare degli anni e grazie all’operoso e dedito lavoro delle suore l’istituto è cresciuto sino ai giorni nostri contribuendo alla crescita dei propri bambini sia in termini didattici che umani/cristiani. Purtroppo da alcuni anni la presenza delle suore è venuta a mancare a causa della mancanza di vocazioni. Le insegnanti comunque continuano a portare avanti il messaggio cristiano che regola la scuola.

E in questa tradizione, si inserisce l’innovazione del bilinguismo o, per essere più precisi, della curvatura linguistica. Il processo si completa ora, ma se non ho capito male, è partito almeno due anni fa…

Esatto, oramai è fondamentale sapere una seconda lingua e cosi due anni fa abbiamo iniziato una sperimentazione su entrambi i percorsi scolastici. Alla scuola materna abbiamo inserito gradualmente alcune attività in lingua inglese senza appesantire le giornate dei nostri piccoli. Attualmente l’orario è equamente diviso con al mattino percorso interamente in lingua inglese con le insegnanti straniere (una scozzese e una islandese) al pomeriggio percorso in italiano.

Alla primaria abbiamo sviluppato il percorso CLIL (Content and Language Integrated Learning) dove una materia curricolare viene svolta interamente in lingua inglese. In questo modo si impara oltre che la materia in sé anche i termini tecnici e si accresce la capacità di esprimersi in un’altra lingua. Entrando nell'edificio, ho notato un rapporto molto cordiale tra i genitori e tra i genitori e gli insegnati. Mi è sembrato di vedere dei vecchi amici che si incontrano piuttosto che dei clienti del medesimo “servizio”. Mi sbaglio?

Le dimensioni ridotte della nostra scuola ci permettono di instaurare rapporti con quasi la totalità dei genitori. Molto spesso le altre realtà presenti sul territorio hanno numeri superiori ai nostri è questo dal nostro punto di vista risulta essere dispersivo. Valutate voi la differenza tra insegnare a 15 bambini oppure a 25/30. Non si deve aver timore che i numeri siano un problema nelle relazioni, anzi permettono di aver più attenzione da parte delle insegnanti verso i bambini e di conseguenza si possono fare molte più cose.

Sempre in tema di amicizia e collaborazione tra scuola e genitori. Mi racconta la storia del “murales” nel “tunnel dell’amicizia”? Il “murales” nasce dall’idea di una mamma pittrice che ha deciso di dare un po’ di colore ad un punto di passaggio. Coinvolgendo altri genitori è stato realizzato un lavoro stupendo. Questo ha sicuramente dato più allegria e sprint ai nostri allievi che ogni giorno transitano da li per recarsi nelle rispettive classi. Il muro grigio si è trasformato in mille colori.

E poi ci sono tante altre piccole, ma magari grandi, attenzioni per i bambini e le loro famiglie. Ad esempio, mi ha detto che la scuola ha una mensa interna, e cos’altro? La mensa interna è il fiore all’occhiello dei servizi resi dalla nostra scuola. Non ci appoggiamo a nessun centro di cottura né acquistiamo cibi precotti. Seguendo le linee guida dell’ASL ogni giorno viene fatta la spesa e la nostra cuoca provvede a cucinare piatti che i nostri bambini mangiano con piacere. Potete chiederlo alle mamme…

Infine, Sant’Anna, vuole dire tradizione pedagogica cattolica. Mi spiega in che cosa concretamente si realizza? Significa portare per mano i bambini ad intraprendere un cammino cristiano in modo che crescano come persone e si possano realizzare nella vita e tramandare gli insegnamenti ricevuti, sia didattici che umani/cristiani. Le nostre insegnanti sono sempre molto attente nel seguire questo percorso.

Quindi non resta che venire a visitare la scuola per farsi un’opinione propria… se non sbaglio avete previsto un “open day” a brevissimo. Sì, è così: il prossimo venerdì 25 gennaio, dalle 16 alle 18, apriremo la nostra scuola alle famiglie che vorranno venire a farci visita; è l’occasione giusta saperne di più. Siamo a Chieri, in Piazza Mazzini, 3.

Diego Garassino

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