Cultura e spettacoli - 23 gennaio 2019, 17:00

Treno della Memoria, quattromila studenti coinvolti in un grande evento "per non dimenticare"

Il 28 gennaio al Palaruffini. In 15 edizioni, più di 40.000 ragazzi hanno potuto visitare i campi di Auschwitz e Birkenau

Treno della Memoria, quattromila studenti coinvolti in un grande evento "per non dimenticare"

Il Treno della Memoria da quindici anni ha avviato una profonda riflessione sul Futuro della Memoria: sempre meno testimoni diretti sono ancora in vita e le giovani generazioni sono cronologicamente lontane da accadimenti che percepiscono come distanti. Come immaginare allora di mantenere viva la Memoria in Italia nei prossimi anni? Come attualizzare in chiave storica quanto accaduto? E con quali modalità e strumenti? Interrogativi, questi, che l’associazione nazionale Treno della Memoria vuole condividere prima di tutto con chi sarà chiamato a portare il testimone della Memoria: gli studenti, gli insegnanti e i giovani. Per questo, il 28 gennaio al Palaruffini di Torino, una intera mattinata sarà dedicata agli istituti superiori di Torino e provincia, per celebrare il Giorno della Memoriapotendo ascoltare interventi di storici, partigiani e deportati di persona o in video. Un ricordo particolare verrà dedicato a Ferruccio Maruffi grazie alle parole della figlia Susanna Maruffi, presidente dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti che ricorderà la figura di suo padre, storico fondatore dell’ANED. Nel corso della mattinata verrà anche proiettata la videointervista inedita a Marcello Martini, deportato per motivi politici.

A Futura memoria! vuole essere, come è sempre stato in passato, una mattinata di riflessione, ascolto, attività e conoscenza storica che permetterà di assumere insieme il testimone della Memoria, a cui è prevista la partecipazione di 4.000 studenti.

L’appuntamento si svolge con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino.

Il primo Treno della Memoria è partito il 27 gennaio 2005. Fino a oggi il Treno ha lavorato con oltre 14 regioni, 20 province e alcune centinaia comuni – solo quest’anno 105 comuni hanno patrocinano il progetto   e ha portato a visitare i campi di Auschwitz e Birkenau circa 40.000 ragazzi provenienti da molte regioni d'Italia (quest’anno: Piemonte, Puglia, Trentino, Lombardia, Sicilia, Calabria, Lazio, Abruzzo e Veneto) di età compresa fra i 17 e i 25 anni.

Nel 2019 il Treno della Memoria, che oggi può collaborare sul supporto di 200 volontari, porterà circa 4.200 passeggeri fra studenti e privati cittadini da tutto il territorio nazionale.

Nel 2019, tutti i viaggi seguiranno il fil rouge delle “giovani resistenze” perché oggi, come in passato, sono proprio i giovani – che l’opinione pubblica è portata a etichettare con troppa superficialità come vittime dell’individualismo pronte a sacrificare la propria vita reale per un più appagante e accessibile mondo virtuale ­–  a poter gettare le basi di una società più equa e attenta.

4 focus caratterizzeranno, invece, molti dei treni in partenza da gennaio a marzo: disabilità, migranti, LGBT (lesbico, gay bisessuale, trans gender) e, per la prima volta, la condizione della donna

Con il contributo del Polo Bimuseale di Lecce e del Teatro Pubblico Pugliese il regista Fabrizio Saccomanno ha realizzato per questa edizione del Treno della Memoria uno spettacolo teatrale sul movimento Rosa Bianca: una storia poco conosciuta – con protagonisti alcuni studenti dell’Università di Monaco di Baviera che tra il 1942 e il 1943 tentarono di opporsi in maniera non violenta al regime nazista e che, per questo, vennero condannati a morte per decapitazione  di cui il treno si vuole fare portavoce.  Lo spettacolo avrà 5 rappresentazioni durante i vari viaggi.

Il Treno della Memoria è anche attento all’impatto ambientale: infatti, grazie alla collaborazione con AzzeroCO2, gli organizzatori hanno scelto da tempo di compensare le emissioni di CO2eq associate agli spostamenti dei partecipanti del Treno. Negli anni passati sono stati infatti acquistati, per questo,  crediti di emissione per due progetti di forestazione in Italia: uno del Parco Nazionale del Gargano (FG) e uno del Parco Fluviale del Po e del Torrente Orba (AL). Oggi gli organizzatori vogliono invece fare un passo in più: lavorare insieme ai propri partner pubblici e privati alla creazione di tanti Boschi della Memoria, individuando aree urbane o extraurbane, anche dissesto idrogeologico, da riqualificare trasformandole in “aree verdi”.

Novità 2019 è anche il protocollo sottoscritto tra l’associazione Treno della Memoria e l’Istituto Enciclopedia Treccani grazie al quale la piattaforma online Treccani Scuola renderà gratuitamente accessibile per le scuole italiane parte del patrimonio educativo prodotto dall’Associazione. In particolare verranno pubblicate sulla piattaforma i numeri completi della rivista “Pagine di Memoria” - la rivista del Treno della Memoria -  e i videointerventi di docenti universitari ed esperti utili a introdurre ed approfondire i temi trattati nella rivista stessa. In futuro la sezione dedicata al Treno della Memoria sarà ulteriormente arricchita di percorsi educativi e documenti per tenere vivo il dibattito sulla Memoria in Italia.

 

Il Treno ha anche siglato protocolli di intesa per favorire la diffusione delle iniziative volte alla sensibilizzazione sui temi della memoria e della Shoa con UPI (Unione delle Province Italiane) e con ANCI(Associazione Nazionale dei Comuni Italiani).

 

Anche nel 2018 il Treno ha ottenuto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e negli anni ha avuto  il patrocinio del Parlamento Europeo e della Camera dei Deputati. Collabora stabilmente con ANPI, ANED, ANCI, Museo diffuso della Resistenza, Museo di Auschwitz e Birkenau, Museo Fabbrica di Shindler, Fondazione Museo Storico di Trento, Fondazione ex campo Fossoli, Istituto di cultura Italiana a Cracovia.

comunicato stampa

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