Per 24 anni il Toro non è stato mai capace di battere in casa l’Inter, poi ci è riuscito per due volte nello spazio di nove mesi: al successo timbrato da Ljajic nell’aprile del 2018 ha fatto seguito quello conquistato oggi, a 24 ore di distanza dalla grande festa per il centenario di Valentino Mazzola. E per Mazzarri, grande ex della sfida, è stata una soddisfazione doppia, contro l’unica società che in carriera lo ha esonerato.
Contro i nerazzurri (in campo con una particolare divisa grigia con banda verticale al centro) ha deciso nel primo tempo un gol fortunoso di Izzo, il cui colpo di testa è diventato imprendibile per Handanovic a seguito della carambola con D’Ambrosio, che ha fatto impennare il pallone, che si è infilato beffardamente sotto l’incrocio. Fino a quel momento le cose migliori le aveva fatte vedere la squadra di Spalletti, ma dopo il vantaggio il Toro ha legittimato il successo, giocando più e meglio dei rivali. Nella ripresa il tecnico nerazzurro ha giocato tutte le carte a sua disposizione, ma Nainggolan è stato ancora una volta deludente, Candreva è entrato troppo tardi per incidere, mentre l’ingresso di Politano aveva messo in crisi la difesa granata, con la velocità dell’ex Sassuolo a fare subito la differenza.
L’attaccante, però, ha commesso la sciocchezza di mandare al diavolo l’arbitro dopo un fallo non fischiato, rimediando un rosso che ha costretto l’Inter in dieci per l’arrembaggio finale. A quel punto il Toro ha controllato gli ultimi minuti senza soffrire troppo, con un Rincon che ha dettato legge in mezzo al campo e una retroguardia che ha lasciato le briciole a Icardi e compagnia, con Nkoulou e soprattutto il match winner Izzo sugli scudi. Con questo successo il Toro sorride per la prima volta in questo 2019 e resta agganciato al treno che porta in Europa.
Le prossime due partite, a Ferrara contro la Spal e in casa contro l’Udinese, devono portare in dote sei punti: allora la squadra di Mazzarri potrà davvero far parte del gruppone che insegue il sesto-settimo posto, legittimando le sue aspirazioni. Dopo aver interrotto il digiuno di vittorie al cospetto di una grande, adesso i granata dovranno confermarsi anche contro avversarie di minor caratura tecnica, dimostrando di aver fatto quel famoso salto di qualità indispensabile per poter ambire a traguardi importanti.
Cronaca. L’arrivo di una big come l’Inter consente allo stadio Olimpico di presentare una bellissima cornice di pubblico, con 22 mila spettatori tra paganti e abbonati, malgrado il freddo pungente e la temperatura attorno agli zero gradi. Mazzarri conferma le previsioni della vigilia, schierando davanti Zaza al fianco di Belotti, mentre Ansaldi è confermato centrale di centrocampo, con al suo fianco l’inossidabile Rincon e il giovane Lukic per un ritorno al canonico 3-5-2. Spalletti invece disegna l’Inter con il 3-4-1-2, dove si rivede Miranda a sinistra nella difesa a tre, D’Ambrosio è l’esterno di destra del centrocampo, con Ioao Mario rifinitore alle spalle del tandem Icardi-Lautaro Martinez.
Il Toro parte in modo convincente, con al 3’ il colpo di testa di De Silvestri prima occasione della serata, ma sul capovolgimento di fronte l’Inter si divora l’1-0 con Lautaro Martinez, sul cross da sinistra di Dalbert, accarezza il palo, graziando da pochi passi Sirigu. Al 17’ una leggerezza di Ola Aina consente all’ex D’Ambrosio di calciare liberissimo dal limite, ma Sirigu si fa trovare pronto. Il portiere granata si ripete due minuti dopo, dicendo di alla velenosa conclusione di Icardi, mentre la replica del Toro con Ansaldi, su azione di rimessa, si perde larghissima alla destra di Handanovic, ma forse l’errore dell’ex nerazzurro è stato di ignorare Ola Aina invece che tentare un improbabile tiro dalla distanza.
La partita viaggia sui binari dell’equilibrio, con ritmi bassi e poche occasioni su entrambi i fronti. Al 25’ Zaza cerca la conclusione in diagonale, ma viene rimpallato da un difensore nerazzurro, ma dieci minuti arriva a sorpresa l’1-0 granata sugli sviluppi di un corner: sul cross di Ansaldi, il colpo di testa di Izzo, grazie al rimpallo con D’Ambrosio, imprime al pallone prende una traiettoria beffarda sulla quale nulla può Handanovic. La replica dell’Inter arriva subito con una conclusione da fuori di Brozovic, ma poi è di nuovo Toro, con la conclusione da fuori di Rincon che, grazie ad una deviazione di un difensore in mischia, per poco non fa secco per la seconda volta il portiere nerazzurro. La squadra di Mazzarri, presa fiducia grazie al vantaggio, si rende ancora pericolosa al minuto 42, ma la conclusione da fuori di Belotti si spegne alta.
Il tiraccio di Lautaro è l’ultima fiammata dell’Inter prima dell’intervallo, mentre la ripresa vede il Toro rendersi subito pericoloso con Ansaldi, mentre Spalletti attende meno di dieci minuti per giocare la carta Nainggolan, togliendo Miranda per arretrare in difesa D’Ambrosio e aggiungere qualità e capacità di finalizzazione con l’ex romanista nuovo entrato. La migliore occasione del primo quarto d’ora è ancora granata, con Izzo che recupera una bella palla sulla trequarti e poi innesca Zaza, che alla fine del contropiede si vede deviato in corner da D’Ambrosio un bel tiro in diagonale.
Al 23’, dopo un contropiede non finalizzato a dovere da Belotti, arriva la ripartenza dell’Inter che si rende pericolosa con Nainggolan, la cui conclusione dal limite però si spegne alta oltre la traversa. Il Toro ha un Rincon monumentale in mezzo al campo, il venezuelano lotta per tre e non perde mai un contrasto, dando sostanza al reparto quasi da solo, mentre Spalletti a venti minuti dal 90’ decide di rischiare il tutto per tutto, inserendo la terza punta Politano, che rileva l’impalpabile Joao Mario. E proprio il nuovo entrato, dai 25 metri, per poco non sorprende Sirigu con una sventola potente che sibila a fil di palo.
Il primo cambio di Mazzarri arriva dopo la mezz’ora, con l’acciaccato Baselli (recuperato solo in extremis) che rileva il deludente Lukic, mentre l’Inter inizia a fare incetta di calci d’angolo, senza però riuscire ad impensierire mai Sirigu. A dieci minuti dalla fine scocca anche l’ora di Berenguer, mentre Candreva è l’ultima mossa di Spalletti: dopo un fallo non fischiato, Politano manda a quel paese l’arbitro e Maresca lo spedisce anzitempo negli spogliatoi. Nei cinque minuti di recupero ci prova solo De Vrij, con l’Inter in dieci il Torino non corre mai rischi e porta a casa tre punti quanto mai importanti per la sua classifica.
Torino – Inter 1-0
Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Djidji; De Silvestri, Ansaldi (35’ st Berenguer), Rincon, Lukic (32’ st Baselli), Ola Aina; Belotti, Zaza (43’ st Iago Falque). All. Mazzarri
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Miranda (9’ st Nainggolan); D'Ambrosio, Vecino (37’ st Candreva), Brozovic, Dalbert; Joao Mario (25’ st Politano); Lautaro Martinez, Icardi. All. Spalletti
Arbitro: Maresca di Napoli
Rete: 35’ Izzo
Ammoniti: Skriniar, De Vrij, Belotti, Dalbert, D’Ambrosio, Ola Aina, Zaza
Espulso: Politano