Quasi due milioni e mezzo di fatture elettroniche emesse in 20 giorni abbondanti in Piemonte, di cui oltre un milione e mezzo solo a Torino e provincia. È il primo punto sull'impatto di questo cambiamento epocale nel tessuto produttivo del nostro territorio.
Sono stati diffusi in occasione del convegno sulle novità fiscali 2019 organizzato dall'Agenzia delle entrate del Piemonte e dall'Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Torino e provincia. In tutto, gli operatori che hanno emesso fatture elettroniche sono stati 80.609, per un totale di oltre 2 milioni e 420mila documenti. A Torino e provincia si contano 40.521 addetti che hanno emesso fattura elettronica, per un totale di 1.516.013.
La seconda provincia più attiva è Cuneo, con 12.530 emettitori per un totale di 357.063 fatture. Terza provincia Alessandria (7.594 operatori per 124.348 fatture) e poi Asti (3.971 operatori per 65.139 documenti).
"Le cose stanno andando secondo i programmi. E lo scetticismo iniziale, comune davanti a un'innovazione, ha lasciato il posto alla quotidianità. E così tante fatture in poche settimane evidenziano che il sistema è semplice e non ci sono le difficoltà paventate. Questo dà un grande aiuto alla lotta all'evasione fiscale: senza cartaceo non si può sperare di scamparla", commenta il direttore regionale dell'Agenzia Giovanni Achille Sanzò.
E quel 3% di fatture "sbagliate"? "Si tratta di un dato fisiologico, ma legati a errori materiali di compilazione come date o simili, ma non a livello informatico. A marzo fare il primo punto e un confronto sulle prime reazioni ed eventuali difficoltà. Comunque per i primi 6 mesi non ci sono sanzioni, proprio per permettere a tutti di prendere dimestichezza con la fatturazione elettronica. Anzi, la gente imparerà ad apprezzare i benefici".
"Come cultura professionale tendiamo a risolvere i problemi. È sicuramente un impatto di rilevanza epocale e chi ha meno dimestichezza può incontrare problemi, ma a regime tutto andrà per il meglio. Certo, si somma a una serie di nuovi adempimenti che nel loro insieme possono creare difficoltà generali", aggiunge Luca Asvisio, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Torino e provincia.
"Un effetto concreto può essere stato quello di aver rallentato un po' i pagamenti delle grandi realtà ai piccoli".