Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo del presidente Franco Mesiano del CollegnoParadiso alla luce di quanto successo due settimane fa (sospesa al 92' Collegno-Chianocco sull'1-0, partita praticamente finita e persa poi da entrambe le società per rissa) e di quanto ricapitato domenica nei campionati giovanili: sospesa, di nuovo, all'ultimo minuto Vanchiglia-Rivoli nell'Under 19, questa volta sul punteggio di 4-3. Il Vanchiglia, sotto per tre volte, ha ribaltato il punteggio fino a portarsi in vantaggio ma la gara non è mai stata archiviata dopo una rissa a seguito dell'espulsione di un giocatore rivolese in zona Cesarini e della confusione generale scatenatasi poco dopo. Sembra che l'arbitro abbia sospeso la partita per evitare una caccia all'uomo, ma alla fine...a chi andranno i tre punti?
"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca": la celebre frase di Andreotti sembra calzare a pennello per questo tipo di situazioni.
Lo conferma Franco Mesiano del CollegnoParadiso: "Dopo i fatti successi con il BussolenoChianocco abbiamo anche sottoposto la questione al presidente del Comitato Regionale Mossino. Abbiamo già perso tre punti sia con la Juniores che con la prima squadra. Sembra esserci questa nuova moda di fare rissa, sperando nella reazione altrui, per evitare di far vincere l'avversario e mandare in confusione l'arbitro, che nel referto dopo un'eventuale sospensione della partita potrebbe penalizzare chi ha fatto poco o niente per creare per primo il caos in campo. E' già successo tre volte in poche settimane, domenica è ricapitato in Vanchiglia-Rivoli. E se dovesse succedere più avanti in una partita che varrà un titolo o una promozione? Meglio riflettere tutti...".
Mesiano torna poi sui fatti di due settimane fa: "Difendo solo la mia società e sottolineo come finora non mi sia fatto sentire nè sui giornali, nè sui social. Per moltissimi giorni, lunghi e pesanti, siamo passati per responsabili dei fatti accaduti contro il Bussoleno Chianocco e abbiamo perso una partita che stavamo vincendo 1-0 al 92' con la responsabilità al 50 per cento di un putiferio in zona spogliatoi. Ciò che è ulteriormente capitato domenica, ovvero la sberla all'arbitro di un giocatore del Bussoleno Chianocco, è una situazione che parla da sola e che forse spiega un po' tutto. Due settimane fa, come già hanno detto i miei tesserati, non siamo stati noi i primi ad accendere la miccia. Il mister e il presidente del Chianocco dovrebbero farsi un'esame di coscienza".





