Quindici miliardi di euro pubblici che ne attiverebbero altrettanti da investimenti privati, con la creazione di 120mila nuovi posti di lavoro (di cui almeno la metà nell'indotto). I conti che la CISL Piemonte mette sul tavolo in occasione del convegno organizzato per fare il punto sulle Opere pubbliche in Piemonte vogliono fare rumore. E partono dalla TAV, per spaziare però anche fino a raggiungere il Terzo Valico, la metropolitana di Torino, le opere Ferroviarie "tradizionali", la Asti-Cuneo e molto altro ancora, compresa la difesa del territorio dal rischio idrogeologico. E poi ospedali, scuole, edilizia e urbanistica.
Al dibattito spiccano le presenze, ma anche le assenze. In primis la sindaca di Torino Chiara Appendino. In prima fila invece c'è Sergio Chiamparino. "Bene Salvini a Chiomonte, ma si porti anche Toninelli e soprattutto decidano in fretta, senza aspettare le elezioni Europee", ha detto il governatore del Piemonte, al convegno organizzato da Cisl. La posizione del presidente della Regione sul tema Tav (e sulle grandi infrastrutture in generale) è ormai noto, ribadito in ogni contesto possibile negli ultimi mesi.
Un pensiero però è andato anche al decreto Sicurezza: "Creerà un esercito di invisibili che finiranno nelle mani delle persone sbagliate", ha commentato ancora Chiamparino.
E tornando al discorso Torino-Lione, "Non capisco perché si debba fare una nuova valutazione su un'opera già stanziata e deliberata - gli si accoda Anna Maria Furlan, segretario generale della Cisl - e poi sembra un segreto di Fatima. Nessuno può conoscere i risultati. Meno male che almeno sul Terzo Valico abbiamo sbloccato la situazione". Su Salvini domani a Chiomonte, "è un buon segno, speriamo decisivo e che contribuisca a togliere le infrastrutture dall'agone della politica".
E tra coloro che attendono il ministro dell'Interno domani (proprio mentre la ministra francese sarà sul versante transalpino) c'è Paolo Foietta. "Il governo francese va a rassicurare i lavoratori che l'opera si farà. Vedremo domani se il ministro dell'interno domani vorrà abbattere il muro di omertà con il commissario di Governo. Mi sono messo a disposizione del prefetto e attendo di sapere. A me farebbe piacere, vediamo se verrà a rivolgermi la parola". "Quanto a questa analisi costi benefici, poi - ha aggiunto - sta già scatenando le proteste del mondo scientifico prima ancora che venga diffusa. È tutto un grande paradosso. Che il Movimento Cinque Stelle si assuma la responsabilità di dire che non vuole la TAV andando contro alla maggioranza degli italiani".
"Io e Di Battista siamo agli antipodi, io ho sempre lavorato e lui no, lui evidentemente preferisce viaggiare molto. Ma almeno ha detto chiaramente che il no è politico. Gli altri che cercano foglie di fico e giustificazioni che non esistono e che non hanno valore scientifico stanno dando vita a una farsa. Intanto traccheggiano e puntano a scavalcare le Europee e il governo tira a campare settimana dopo settimana con grande danno a questa nazione".
E sempre da ambienti Cisl, il segretario generale per il Piemonte, Alessio Ferraris, ribadisce: "Secondo le nostre stime i progetti finanziabili in regione in opere pubbliche rappresentano un’occasione che il territorio piemontese non può perdere se vuole tornare ad essere competitivo, attrarre investimenti e agganciarsi allo sviluppo. L’incertezza politica del governo e i continui rinvii sui finanziamenti rischiano di vanificare progetti utili al nostro territorio".
Mentre Domenico Lo Bianco, segretario generale della Cisl Torino, ha rincarato la dose all'indirizzo dell'Appendino, che non si è presentata al convegno. "Spiace rimarcare ancora una volta l’assenza, nonostante il nostro invito, di un importante soggetto e interlocutore istituzionale come il Comune di Torino, e non solo della sindaca, non certo nuova a questi comportamenti, ma di qualsiasi altro esponente della Giunta comunale in rappresentanza della Città. Non si scappa dalle proprie responsabilità e dal confronto civile e democratico anche su temi scomodi politicamente come quello delle infrastrutture. Governare significa anche misurarsi con chi la pensa diversamente. E quando si amministra una città si ha il dovere di ascoltare i corpi intermedi che ne fanno parte, altrimenti si fa altro. Il bene comune è avere a cuore gli interessi di tutta la comunità e non solo di una parte. Così facendo si rischia di mettere in discussione lo stesso ruolo istituzionale che si sta esercitando".