E' stata ufficializzata oggi, a Mirafiori, la sospensione delle attività lavorative nelle giornate del 4, 5, 15 e 22 marzo 2019 con l’intervento della cassa integrazione con la motivazione della temporanea contrazione delle attività per i 6129 lavoratrici e lavoratori delle Strutture Centrali, per i 540 lavoratrici e lavoratori dell’ente Purchasing e per i 72 lavoratrici e lavoratori di I-Fast Container Logistics. Con loro, sarà cassa integrazione anche per 582 lavoratrici e lavoratori di C.R.F. (il centro ricerche di Orbassano). I cosiddetti "colletti bianchi", insomma.
Ma la sospensione riguarderà in totale 7323 lavoratori, 845 operai e 6478 impiegati/quadri.
"La situazione diventa ogni giorno più complicata. Le aree produttive lavorano con un unico turno e poche giornate al mese. Le aree di gestione, di progettazione e sviluppo vengono investite con frequenza mensile dalla “temporanea contrazione delle attività lavorative". Torino e il Piemonte hanno bisogno di mettere al centro dell’attenzione le prospettive del più importante settore industriale ancora esistente, quello dell’auto", commenta Edi Lazzi, segretario provinciale della Fiom Cgil.
"Dall’indotto alla filiera - aggiunge Ugo Bolognesi, responsabile per la Fiom Cgil di Mirafiori - dai servizi ai centri di ricerca e sviluppo, fino ad arrivare all’assemblaggio finale. La situazione di sofferenza deve essere affrontata. Noi lo stiamo facendo, ma devono intervenire il governo e, localmente, Chiamparino e Appendino chiamando alle sue responsabilità il gruppo Fca. Bisogna rendersi conto che la situazione non è più sostenibile, rischiamo di perdere tutto e di far sprofondare Torino e i suoi cittadini in un pozzo senza fondo".