L'inno di Mameli ha accolto giovedì la cerimonia di scoprimento della targa in memoria di Sebastiano D'Alleo e Antonio Pedio, guardie giurate uccise dalle Brigate Rosse nell'ottobre del 1982 durante una rapina al Banco di Napoli di Via Domodossola. L'evento, partito presso la scuola SS. Natale di Via Piedicavallo e poi proseguito sul luogo dell'assassinio, ha seguito il conferimento (lo scorso dicembre) della Medaglia d'Oro alla Memoria da parte del Prefetto di Torino.
Ad aprire la serie di interventi è stato il presidente del Consiglio Comunale di Torino Francesco Sicari, in una delle sue prime uscite pubbliche dopo la nomina dei giorni scorsi: “Ricordiamo - ha dichiarato – una delle pagine più nere di Torino e dell'Italia intera, frutto di un'ideologia folle che predicava la rivoluzione sociale ma assassinava persone indifese. Ancora oggi è fondamentale ringraziare la mobilitazione del movimento operaio, degli intellettuali e di molti altri grazie al quale è stato possibile sconfiggere il terrorismo degli anni di piombo senza cadere nella tentazione di una svolta autoritaria".
"La grande lezione che dobbiamo trarre da quell'esperienza, al di là delle divisioni politiche, deve mobilitare tutte le donne e gli uomini che amano la libertà ad essere uniti nel rispettare una democrazia che va sicuramente migliorata ma difesa con tutte le nostre forze”.
A seguire, il presidente di Aiviter (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo) Roberto Della Rocca si è concentrato sull'importanza di Torino nel superare definitivamente quella pagina di storia: “Il progetto eversivo – ha sottolineato - più pericoloso del dopoguerra ha provocato, in Italia, oltre 360 morti di cui circa 200 a causa di attentati individuali o plurimi; nel solo Piemonte ci furono 19 morti e oltre 70 feriti o invalidati. Torino fu protagonista in negativo ma anche in positivo, perché fu proprio qui che l'omertà si incrinò grazie al processo ai vertici delle Brigate Rosse. Il duplice omicidio dell'ottobre '82 fu l'ultimo vile atto del terrorismo in città”.
Grande commozione da parte del fratello di Pedio, Pino: “Oggi è un giorno triste – ha commentato – ma felice al tempo stesso perché vedo molte persone che si sono adoperate fino all'ultimo per onorare mio fratello, solamente responsabile di essersi spostato dal sud per trovare un lavoro, e il suo collega D'Alleo”.
In conclusione, la preside dell'istituto SS. Natale Cristina Porrati e il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato hanno portato la propria testimonianza di quegli anni, vissuti personalmente con gli occhi di bambini, ribadendo la necessità di trasmettere la memoria ai più giovani.














