Cronaca - 13 febbraio 2019, 11:37

Scarcerati gli undici anarchici arrestati per i disordini di sabato a Torino

Per loro obbligo di firma: la decisione del gip del tribunale. La rabbia del sindacato di Polizia Fsp

Scarcerati gli undici anarchici arrestati per i disordini di sabato a Torino

Per loro le porte del carcere si erano aperte sabato sera e stamattina è arrivato già il momento di uscire.

Sono stati scarcerati e sottoposti all'obbligo di firma, gli undici anarchici arrestati dalla polizia sabato sera, a seguito degli incidenti scoppiati durante il corteo contro lo sgombero dell'Asilo di via Alessandria: questa la decisione del gip del Tribunale di Torino.

Gli antagonisti, che erano stati fermati in via Bava mentre cercavano di sfuggire alle forze dell'ordine, sono accusati di devastazione, porto e lancio di oggetti esplodenti, resistenza aggravata, blocco stradale.

“Purtroppo non è affatto una sorpresa che gli arrestati per i fatti accaduti a Torino siano stati rimessi in libertà. Sospettati di reati gravissimi tornano tranquillamente alle proprie ‘faccende’ certi, probabilmente, che nulla accadrà loro nonostante abbiano messo a ferro e fuoco una città attentando alla vita degli operatori delle Forze dell’ordine presenti. Così un lavoro di oltre venti ore filate portato faticosamente a termine dai colleghi in quella giornata di ordinaria follia viene praticamente vanificato": è quanto afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, Federazione sindacale di Polizia, dopo la notizia della scarcerazione con il solo obbligo di firma per gli undici anarchici arrestati dalla polizia sabato

"I danni sono stati fatti, la città, i cittadini perbene e i poliziotti hanno pagato un prezzo altissimo, ma il solito messaggio che purtroppo passa è quello di una risposta dell’ordinamento che sembra quasi non tenerne conto. Continuiamo a ripetere che bisognerebbe introdurre il reato di terrorismo di piazza, che inasprisca le pene, le misure cautelari, gli strumenti di prevenzione, perché quanto accaduto a Torino, come in molti altri luoghi, non è una semplice manifestazione di scalmanati che hanno tenuto un comportamento un po’ sopra le righe. Si è trattato di una delle consuete azioni di guerriglia organizzata, messa in atto per un fine chiaro e preciso: devastare le cose, fare male alle persone, assalire chi portava l’uniforme".

"Fintanto che non si assumeranno le necessarie ferme contromisure specifiche per situazioni come queste, in cui ci troviamo di fronte criminali pronti a tutto, e di cui abbiamo avuto fin troppe prove, tentare di tamponarne la violenza rimarrà un’azione fine a se stessa. I poliziotti continueranno a tornare a casa con le ossa rotte, i delinquenti si ripresenteranno alla prossima manifestazione più agguerriti che mai. E ora non ci resta che attendere di vedere cosa accadrà nelle prossime ore”.

m.d.m.

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