Viabilità e trasporti - 14 febbraio 2019, 15:20

La contro-analisi dei Sì Tav: "Da Ponti costi sballati, si discute degli asini che volano". Il 9 marzo l'incontro con i parlamentari (VIDEO)

Giudizio molto severo di Foietta, commissario di governo fino a oggi, sullo studio costi-benefici. "Contesto l'approccio, il metodo e le stime, molte delle quali senza la spiegazione delle fonti"

La contro-analisi dei Sì Tav: "Da Ponti costi sballati, si discute degli asini che volano". Il 9 marzo l'incontro con i parlamentari (VIDEO)

"Abbiamo deciso di invitare per il 9 marzo a Torino tutti i parlamentari piemontesi e quelli europei per portare nella sede opportuna, le aule del parlamento, il tema Tav". Una nuova data si fissa sul calendario dell'ormai infinita telenovela della Torino-Lione. E ad annunciarla è Corrado Alberto, portavoce del coordinamento delle 33 sigle produttive e sindacali che da sempre formano il fronte economico a favore della grande infrastruttura tra Italia e Francia. Lo fa avendo al suo fianco l'architetto Paolo Foietta, arrivato al suo ultimo giorno di mandato come commissario di governo ("senza comunicarmi nulla di ufficiale mi hanno già tolto la pec e il computer", confida). "Ultimo giorno utile per mandare al governo un documento con il quale spieghiamo le nostre perplessità sulla Costi-Benefici. Dove contestiamo alcuni aspetti".Il documento nelle mani di Toninelli, secondo Foietta "è omertoso. Perché dà dei numeri senza spiegare come li hanno ottenuti. Così non è possibile ricostruire come ci si è arrivati a quei calcoli. E come si è arrivati al costo totale di investimento di 7 miliardi 688". E prosegue: "Non è un'analisi costi benefici sulla Torino-Lione, ma della Torino-Saint Jean de Maurienne, ma caricando i costi anche della Francia e dell'Unione Europea. E questo spiega perché i conti sono così sbilanciati". Il tutto sotto gli occhi di "un'Europa che invita a smetterla con le manfrine, dicendo invece cosa si vuole fare".

Contando solo la porzione italiana, i costi sarebbero di 5 miliardi. "Dove peraltro viene inserito per errore anche lo scalo di Orbassano, 200 milioni, che invece è un'opera a se stante. Un altro miliardo balla invece sul conto della rivalutazione dei costi, un valore del 12% sul totale, che rappresenta un parametro sopravvalutato". Altra osservazione è sul ciclo di vita utile dell'opera. "Parlare di 60 anni è come parlare di una villetta di periferia. Brennero ha quantificato in 200 anni, mentre RFI per Moncenisio ha stimato su 120-150 anni. Anche questo ovviamente incide sul valore. Da questi due elementi, nasce un combinato disposto che da 7,7 miliardi scende a 6,7".

Altro grande fronte di contestazione riguarda la metodologia. "Il modello usato da Ponti non ha nulla a che vedere con quelle in uso con il Mit e l'Unione Europea". E i dati "che non sono aggiornati. Ne usano del 2011, mentre i nostri ultimi sono di tre mesi fa. E poi perché li dimezzano supponendo che siano sovrastimati?". E poi "dimenticano Ventimiglia, come se fosse un valico con la Spagna e i volumi sono decisamente più bassi, anche rispetto a quelli stimati dalla Bocconi. Da 4,5 milioni a 1,7 per i passeggeri e da 38,7 milioni di tonnellate per le merci a 25. Tutte riduzioni aleatorie e discrezionali, senza una riga di spiegazione. Allora diventa un gioco facilissimo far risultare il tutto come non conveniente".

"Caro Conte, su queste basi e motivazioni anche gli asini volano. Stiamo ragionando sull'assurdo", sibila Foietta. "È un documento troppo debole per poter prendere delle decisioni di questa importanza". Ma il carico da 90 riguarda il conto delle accise. "Che rende ancora più negativo il risultato, se si usano i dati che neanche versione di Ponti sono quelli meno probabili. Per assurdo, più sono i tir che sposto dalla strada, più il conto economico peggiora, visto che vengono a mancare le accise e i pedaggi". "Non credo che Ponti sia un truffatore, ma ha una teoria che non condivido ed è assolutamente balzana. Se ne discuta nelle sedi adeguate, ma non può essere usata per ribaltare un progetto che va avanti da 20 anni e per metterci contro tutti gli impegni presi in passato con l'Europa". "È un documento di una debolezza sconcertante".

Non mancano infine le "curiosità", come le definisce Foietta. "Dicono che nel 2019 si avrà il raddoppio del traforo del Frejus, che oltre a raddoppiare la capacità, porterebbe a un traffico sei volte superiore. Dunque i tir passerebbero da 2,7 a 4,5 milioni. Usando un dato del 2016, stavolta, invece che altri dati che evidentemente fanno meno comodo. E poi annullano l'ipotesi di incidenti adducendo benefici come la guida assistita e simili". Ancora più rumorosa è l'osservazione legata alla sicurezza. "Stimano il costo sociale dei decessi e dei feriti gravi in maniera tale che, a questo punto, anche il crollo del ponte Morandi è stato un costo sostenibile, se paragonato alla scelta di non effettuare manutenzioni".

 

La costi benefici "reale" dunque cosa sarebbe? "Numeri assolutamente positivi - sentenzia Foietta - anche se in un giorno e mezzo non abbiamo ritenuto serio dare delle cifre precise. E ritengo sia positiva anche la costi benefici di Coppola (il membro "ribelle") del gruppo Ponti".

Massimiliano Sciullo

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