L'ex presidio sanitario Maria Adelaide sarà venduto con il mantenimento dell’attuale destinazione ad uso socio-sanitario. L'edificio continuerà dunque ad ospitare attività di tipo sanitario e assistenziale.
Inoltre, il servizio sanitario regionale manterrà la gestione di una parte della struttura, all'interno della quale saranno insediati servizi territoriali. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, che questa mattina ha incontrato i presidenti delle Circoscrizioni di Torino insieme al direttore dell'Asl Città di Torino Valerio Fabio Alberti.
"Venerdì, nella prossima riunione della Giunta regionale, daremo il via libera alla vendita della struttura da parte della Città della Salute, che è proprietaria dell'immobile - spiega l'assessore Saitta -. Non solo verrà mantenuta l'attuale destinazione d'uso ma tutti gli interventi che verranno effettuati all'interno dovranno essere coerenti con l'attuale programmazione sanitaria regionale. Il Maria Adelaide continuerà così ad ospitare attività sanitarie: si tratta in concreto della soluzione migliore per garantire i servizi e allo stesso tempo per ottenere nuove risorse da impiegare nel miglioramento delle cure".
Il valore economico della struttura è stato stimato in 10,3 milioni di euro. La Città della Salute si è già impegnata a investire le risorse derivanti dall'alienazione in nuove tecnologie e apparecchiature mediche. Inoltre, la struttura continuerà ad essere utilizzata dall'Asl Città di Torino. Circa 1.000 dei 13.000 metri quadrati dell'edificio ospiteranno servizi territoriali dell'azienda sanitaria.
Nel corso dell'incontro è stato anche affrontato il tema dei fondi per l'edilizia sanitaria derivanti dalla legge 448 del 1998, di cui a inizio 2018 la Giunta regionale aveva deciso la rimodulazione in modo da permetterne l'utilizzo per nuovi progetti da effettuare a Torino.
"Siamo in attesa del via libera definitivo del Governo per poter procedere con le gare di appalto - sottolinea l'assessore Saitta - Abbiamo già realizzato e presentato tutti i progetti esecutivi: entro il mese di marzo dovrebbe esserci la firma del ministero e a quel punto saremo pronti a partire".
Fra le opere previste, interventi di ristrutturazione e implementazione all'ospedale Molinette (per 9 milioni di euro) e all'ospedale Martini (8,3 milioni), l'adeguamento e messa a norma dell’ex dispensario di Igiene Sociale di lungo Dora Savona (4,3 milioni di euro), del poliambulatorio di corso Corsica (2 milioni di euro), del poliambulatorio di via Monginevro (2 milioni di euro), del presidio di via Montanaro (463mila euro).
"La firma del bando per la vendita della struttura dell’ex ospedale Maria Adelaide restituisce dignità ad una porzione importante di territorio, che finalmente tornerà a vivere e con un importante segnale di continuità rispetto alla presenza storica dell’ospedale in quella porzione di città e alla sua lunga tradizione in ambito ortopedico". Esprimono soddisfazione il Presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, e la Consigliera regionale Nadia Conticelli per l’annuncio della pubblicazione del bando di vendita per la struttura di lungo Dora Firenze, che ha cessato l’attività ormai da oltre tre anni, con il trasloco al Cto e al Regina Margherita".
Questa richiesta di continuità nella vocazione socioassistenziale era chiaramente emersa anche negli incontri del Tavolo Anziani della Circoscrizione 7 in cui si auspicava l'inserimento di laboratori Asl all'interno della struttura", spiega ancora Deri. "Il recupero del Maria Adelaide, è un tassello importante per la riorganizzazione e il rafforzamento del sistema sanitario territoriale di Torino nord, insieme agli interventi per 4,3 milioni per la messa a norma dell’ex dispensario di igiene sociale di lungo Dora Savona, gli interventi di ristrutturazione del poliambulatorio di via Montanaro, per cui sono stanziati circa 500 mila euro, e al nuovo polo dell’ex Marco Antonetto di corso Toscana, per il quale sono in appalto lavori per tre milioni di euro", dichiara Conticelli.
"Ora occorre agevolare e seguire con attenzione il più possibile le procedure burocratiche sia per l’apertura del bando per il Maria Adelaide, sia per l’apertura degli altri cantieri, per i quali bisogna procedere rapidamente alla fase di appalto lavori", concludono Deri e Conticelli.