Dopo le Olimpiadi 2026, i nuovi Patti parasociali di Iren, la nascita di nuovi ipermercati, sembra che sia il voto sulla Diciotti per salvare Matteo Salvini a spaccare in maniera definitiva la maggioranza a 5 Stelle di Torino.
Dopo il tentativo della capogruppo Valentina Sganga di tenere insieme i suoi ("Se uscite dal M5S perdete ogni possibilità di agire nel mondo reale"), arriva nel tardo pomeriggio - su Facebook - dalla grillina Maura Paoli quello che suona quasi come un addio al M5S.
"È inspiegabile - scrive sui social - come un Movimento che dovrebbe basarsi su principi cardine della Costituzione come l'antirazzismo, l'antisessimo e l'antifascismo, che ha costruito il suo consenso dando voce agli ultimi e agli inascoltati, si sia invece appiattito al socio leghista, tanto da difenderne a spada tratta l'operato, tanto da mettere in scena una votazione farsa per coprirsi le spalle e additare i dissidenti." "E' ancora salvabile - si interroga Paoli - questo Movimento?".
A rassicurare sulla tenuta del gruppo è la stessa Chiara Appendino, questa sera alla Holden per la presentazione di Torino 2030. "Ad oggi - ha commentato la prima cittadina - la maggioranza non è a rischio. È chiaro - ha aggiunto la sindaca - che poi ciascuno è responsabile delle sue scelte, quindi il mio auspicio a chi sta vivendo un momento difficile è di comprendere perché capita: non ci si deve sempre riconoscere al cento per cento in quello che accade ma il movimento è la nostra casa e spero che continui ad esserlo per tutti".
"Io sono molto tranquilla e continuo a lavorare per il futuro della città: oggi dobbiamo continuare a lavorare, provare a ricompattarci e non a dividerci", ha concluso Appendino.
"Io penso - ha aggiunto il vicesindaco Guido Montanari - che se si sta in un movimento, e questo una volta fa qualcosa che non piace, allora non si esce: si fa una battaglia dentro e si vede".