Economia e lavoro - 25 febbraio 2019, 10:40

Aziende e disabili: il rebus del lavoro trova la soluzione (anche) grazie alle coop e al terzo settore

Si può oggi assolvere all'obbligo di assunzione collaborando con realtà esterne. Pentenero: "Non un obbligo, ma un'opportunità". Negli ultimi dieci anni le assunzioni in Piemonte sono state oltre 25mila, 3000 solo nel 2017

Aziende e disabili: il rebus del lavoro trova la soluzione (anche) grazie alle coop e al terzo settore

Tra aziende e disabili in cerca di lavoro, il punto di contatto può essere rappresentato dalle cooperative sociali, da sole o in consorzio. È quanto prevede un decreto legislativo del 2003, che offre alle imprese tenute a effettuare assunzioni obbligatorie di categorie protette proprio attraverso l'affido di una o più commesse a coop che assumono disabili iscritti alle "liste di collocamento mirato". A questo strumento ha fatto seguito un accordo quadro del 2018.

In base all’accordo regionale, le aziende piemontesi con più di 50 dipendenti che vogliono inserire una o più persone con disabilità possono dunque rivolgersi alle cooperative sociali e definire una commessa da affidare. Grazie alla mediazione dei centri per l’impiego, che verificano la compatibilità tra i profili professionali e le attività svolte dalla cooperativa ed elaborano un progetto personalizzato concordato con la cooperativa e il lavoratore, viene sottoscritta una convenzione che consente di dare il via all’attività lavorativa.

Grazie alle politiche messe in campo dalla Regione negli ultimi 10 anni, in Piemonte sono state assunte oltre 25mila persone con disabilità, circa 3mila delle quali nel solo 2017. Da un anno e mezzo a questa parte, inoltre, è in vigore una specifica misura di politica attiva, il Buono Servizi Disabili, che ha permesso di prendere in carico oltre 2mila persone con disabilità, attivando oltre 850 contratti di lavoro.

“Penso sia importante – spiega l’assessora regionale al Lavoro, Gianna Pentenero – far conoscere questo innovativo e atteso strumento per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, con cui ci proponiamo di affermare una cultura a tutti gli effetti inclusiva, in cui il collocamento mirato non sia visto come semplice obbligo, ma come un’opportunità. Il punto di forza è la collaborazione virtuosa tra pubblico, privato, cooperazione e terzo settore”.

"Anche noi, come Camera di commercio, abbiamo in organico numerosi dipendenti con disabilità. E con lo sblocco delle assunzioni puntiamo ad aumentarli - dice Andrea Talaia, vicepresidente dell'ente camerale cittadino -. Ma al di là della disabilità, si tratta di grandi professionalità che ci impegniamo a integrare nel luogo di lavoro. Come Camera, inoltre, abbiamo dato un contributo di 700 euro per le aziende che andavano ad attivare un'alternanza scuola-lavoro con studenti disabili".

"Abbiamo realizzato un tour in tutto il Piemonte per spiegare i contenuti di questi strumenti e di questi accordi con le parte sociali - prosegue Pentenero - e si possono realizzare anche sperimentazioni interessanti".

Massimiliano Sciullo

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