“Un’altra decisione sbagliata, limitativa, una punizione non meritata per i commercianti del centro: allungare il divieto di transito nella Ztl sino alle 19.30, quindi per tutto l’orario d’apertura dei negozi, significa dare la mazzata definitiva a un settore già agonizzante”. Così Roberto Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, commenta la decisione della Giunta.
“La Appendino non si è accorta che Torino è l’unica città al mondo dove qualche genio ha costruito una metropolitana che accuratamente non passa nella Ztl? Si è accorta delle tante serrande abbassate in centro, delle grandi difficoltà del commercio, che già sta combattendo contro la grande distribuzione e colossi come Amazon? Quanti posti di lavoro dovremo ancora perdere perché la sete di vendetta di questa giunta si plachi e lasci la città sopravvivere? È necessario il ritiro immediato di questa proposta insensata”.
"Due anni e mezzo per partorire una proposta di revisione della ZTL assurda, figlia di una mentalità ideologica che vede nell’automobilista un nemico – ha dichiarato il Consigliere regionale Roberto Ravello. Una scelta calata dall’alto – prosegue Ravello – senza alcuna volontà di confronto ed ascolto con le associazioni di categoria, dall’incomprensibile valore ambientale, dato che il provvedimento è stato voluto dall’Assessore alla viabilità".
"Oltre ad essere un provvedimento che mina il diritto alla mobilità dei cittadini – conclude il Consigliere Ravello - si tratta di una decisione che causerà un duro colpo alle attività commerciali, già fortemente provate dalla crisi, ed ammazzerà il centro del capoluogo".
“Prendere soldi oggi, sotto forma di tassa, ma perdere attività commerciali domani. Con l’introduzione di una Ztl che regolamenta l’accesso a pagamento nel centro città il Comune di Torino ha deciso di perseguire questa strategia fallimentare che mette a rischio un già provato tessuto economico", spiega l’onorevole Daniela Ruffino di Forza Italia. "I negozianti, da tempo, lamentano un calo di affari in una città che sembra essersi votata alla decrescita per nulla felice".
"Questa nuova trovata, che penalizzerà lavoratori e acquirenti, va nella direzione di sacrificare il commercio in cambio di qualche entrata in più sotto forma di tasse. Non è questa la ricetta per far riprendere Torino, anzi, questo è un ennesimo colpo alla sua economia”.
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