“Non c'è tempo per mettere in piedi nè un referendum nè una consultazione popolare per il mese di marzo. Quello che possiamo fare è chiedere al ministero dell'Interno se il 26 maggio quando già si vota per le europee e per il rinnovo del Consiglio regionale possiamo aggiungere una scheda in più per chiedere ai piemontesi di esprimersi sul fatto che il governo continui o meno la realizzazione dell'opera". Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, risponde al governatore Chiamparino sulla sua richiesta di consultazione popolare sul progetto della Torino-Lione.
“Non sarebbe un referendum nè consultivo nè abrogativo, dunque non sarebbe vincolante e non avrebbe bisogno di quorum - ha aggiunto Boeti - ma sarebbe un modo per permettere a chi andrà a votare di dire ciò che pensa".
“Se il ministero ci dirà di no, il prossimo governo regionale se vorrà potrà fare il referendum dopo aver fatto una legge attuativa perché ad oggi il referendum è previsto dallo statuto regionale, ma non c'è legge attuativa", ha concluso.