Soddisfazione e fiducia, ma anche una dose di sano realismo. Hanno dato origine a reazioni diverse, tra i sindacati metalmeccanici, le parole che l'ad Mike Manley ha pronunciato da Ginevra, confermando l'investimento da 5 miliardi di euro sull'Italia e dunque anche su Mirafiori e Grugliasco.
Il manager ha confermato i target per il 2022, smentendo la vendita di Maserati. Quanto alle alleanze, ha annunciato che il futuro di FCA sarà "indipendente", ma che l'azienda è aperta a ogni opportunità. "Siamo aperti ad alleanze, fusioni e collaborazioni, se ci danno la possibilità di crescere e rafforzarci ", ha detto Manley aggiungendo: "Il gruppo francese Psa? Dico in generale...". Poi, parlando di futuro, ha aggiunto: "Stiamo sviluppando da soli la nostra piattaforma per l'elettrico".
“Quella che arriva da Ginevra è una garanzia decisiva per l’Italia, che non solo dà certezze ai circa 67mila lavoratori del Gruppo nel nostro Paese, ma consolida un settore industriale importantissimo per l’intera economia nazionale”, commenta Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. “Le nuove vetture presentate, come la Alfa Tonale destinata a Pomigliano, la Compass e la Renegade ibride che saranno prodotte a Melfi, le nuove versioni di Stelvio e Giulia di Cassino e le nuove Maserati, saranno un motivo di orgoglio per i lavoratori italiani, poiché impegneranno su produzioni innovative e prestigiose".
"Oggi sono fugati tutti i dubbi ed è corroborata la giustezza del percorso sindacale da noi intrapreso e perseguito con sempre maggiore convinzione”. “Confidiamo che la conferma del piano industriale - conclude il leader della Uilm - porti in tempi brevi alla piena occupazione e favorisca la positiva conclusione della trattativa in corso per il rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro”.
Soddisfatto anche Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl. "Ci aspettavamo le comunicazioni positive sugli investimenti in Italia che sono state fatte dall’amministratore delegato Mike Manley. In questi mesi avevamo avuto delle preoccupazioni dopo la Tassa sulle auto e alcune conferme importanti su parte degli altri investimenti: il lancio della 500 elettrica a Mirafiori, la nuova Maserati Alfieri Modena, le versioni ibride su Renegade, i primi investimenti sulle strutture di Pomigliano. Oggi tutte le preoccupazioni sugli investimenti vengono rimosse".
"È importante completare velocemente gli investimenti per gli stabilimenti italiani, questo significa la partenza di tutti gli interventi nell’ambito dei motori su elettrificazione e ibridizzazione su tutti i modelli, la partenza della Jeep Compass a Melfi, le supersportive Maserati e Alfa, il D-suv Maserati a Cassino, Ducato elettrico, i nuovi motori diesel e tutti gli interventi di restyling su gli altri modelli. Sarà poi importante dare seguito, dopo i 5 miliardi previsti per il 2018-2021, anche agli altri investimenti previsti dal piano industriale presentato a Balocco 2018-2022 con il lancio anche del grande suv su Mirafiori".
Commenti positivi anche da Fiom Torino, che "accoglie con favore che siano stati confermati gli investimenti previsti per l'Italia, ma resta critica sull'efficacia degli stessi nel garantire la piena occupazione dei lavoratori". Come spiega Edi Lazzi, segretario provinciale dei metalmeccanici Cgil, "era il minimo che FCA confermasse gli investimenti in Italia, anche perché la rivisitazione del piano, giustificata all'eco-bonus era evidentemente una forzatura. Adesso bisogna andare avanti e mantenere quello che è stato detto, sapendo che comunque non sarà sufficiente a garantire il rientro dalla cassa integrazione di tutti i lavoratori, in particolar modo negli stabilimenti torinesi".
"Ormai non è solo la Fiom a dire che la 500 elettrica non è in grado di garantire la piena occupazione - prosegue - le nostre preoccupazioni si stanno finalmente allargando anche ad altri soggetti istituzionali e non. Per questa ragione c'è l'immediato bisogno che FCA predisponga ulteriori investimenti per portare ulteriori nuovi modelli per gli stabilimenti di Mirafiori e della Maserati di Grugliasco che è l'unico modo possibile per rilanciare l'intero settore dell'automotive torinese".