Politica - 07 marzo 2019, 00:01

Torino-Lione, a Roma la proposta del sindaco di Venaus: niente Tav, ma un nuovo tunnel del Frejus. Chiamparino: "Una Carnevalata"

Rifare il vecchio traforo ferroviario, con una nuova galleria di 15 km: se n'è parlato a Palazzo Chigi, dove questa notte si tiene il vertice a oltranza tra Conte, Salvini, Di Maio e Toninelli per decidere sul Tav: alla fine nessuna scelta, si va verso un bilaterale con la Francia

Torino-Lione, a Roma la proposta del sindaco di Venaus: niente Tav, ma un nuovo tunnel del Frejus. Chiamparino: "Una Carnevalata"

Rifare il vecchio traforo ferroviario del Frejus, costruendo una nuova galleria di 15 chilometri: è la proposta alternativa al Tav, che farebbe risparmiare i lavori del tunnel di base da 57,5 km previsto dal progetto attuale. A presentarla, il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, condivisa da altri primi cittadini della Val di Susa, oltre che da molti esponenti pentastellati: in queste ore è sul tavolo di Palazzo Chigi, a Roma, dove stanotte si è tenuto il vertice a oltranza sulla Torino-Lione, alla presenza del presidente del Consiglio Conte, dei vicepremier Salvini e Di Maio e del ministro dei Trasporti Toninelli. Con loro anche dieci tecnici: cinque "prof" convocati dal ministro Toninelli e cinque dai sottosegretari della Lega.

Intervistato dall'Ansa, lo stesso sindaco Durbiano ha spiegato che "questa proposta politica è in grado di soddisfare tutti. Ridurrebbe di almeno la metà i costi e accorcerebbe anche i tempi di realizzazione. Allo stesso tempo verrebbe rispettata la necessità di annullare le pendenze, portando i treni in piano, come è stato prospettato nell'attuale progetto".

Non è tardata ad arrivare la risposta del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: "Ma davvero questa è la Tav che il governo Conte-Salvini-Di Maio pensa di realizzare?", si è chiesto il governatore sul suo profilo Twitter. "E' l'ennesima carnevalata - ha aggiunto - se non fosse che il Carnevale è cosa seria, questa no". Chiamparino ha poi spiegato: "Raddoppiare un tunnel del 1871 con costi simili alla tratta italiana del tunnel di base, spacciandola come alternativa a un moderno tunnel come fanno tutti i Paesi europei, si commenta da sé. La smettano con questa insopportabile manfrina e decidano".

Intanto, la Commissione Europea ha ricordato all'Italia che l'eventuale "no" al Tav comporterebbe la violazione di due regolamenti Ue del 2013 e la perdita di circa 800 milioni di euro, di cui 300 entro marzo.

La riunione-fiume, tuttavia, pare non aver portato ancora una volta a una decisione. Tutto fermo, tutti in attesa. Si profila l'ipotesi di un bilaterale con la Francia per tornare a discutere di termini e regole, oltre che di finanziamenti. Ma la scadenza di lunedì per i bandi si avvicina ora dopo ora.

Daniele Angi

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