Nel bel mezzo del Toninelli-day con il sopralluogo del ministro delle Infrastrutture e del presidente del consiglio Giuseppe Conte lungo il tracciato della Asti-Cuneo e in mesi in cui il tema Tav è sulla bocca di tutti, anche un territorio storico, ma spesso dimenticato, come il Canavese chiede a gran voce le infrastrutture necessarie per lo sviluppo dell'intera area un tempo culla dell'innovazione tecnologica e informatica.
Lo ha fatto con un evento organizzato dalla neonata Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, che oggi ha voluto presentare alle istituzioni del territorio (Regione e Città metropolitana) cosa c'è bisogno di fare, per dare una mano a far crescere la zona che ha in Ivrea (ma non solo) il suo cuore pulsante, ma che conosce differenze e peculiarità a suo modo uniche, in Piemonte e in Italia. Un'area che conta oltre 150 Comuni e che, per la prima volta, coalizzando i diversi interessi, non si limita alla presentazione di uno studio ma si mobilita per sollecitare chi ha potere decisionale affinché agisca.
Infrastrutture e trasporti, dunque qualità, ma anche sicurezza di strade e linee ferroviarie. Queste le parole d'ordine. A cominciare da alcune priorità come l'adeguamento e la messa a norma del Ponte dei Preti, il rifacimento del tratto tra Lombardore e Salassa della Statale 460 e la realizzazione del Peduncolo di Ivrea. Il lavoro, in maniera coordinata, deve partire da qui.
"I primi compiti dell'Agenzia per lo Sviluppo, dopo la definizione del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale, - ha spiegato Fabrizio Gea, presidente dell'Agenzia per lo Sviluppo del Canavese e in precedenza numero uno di Confindustria Canavese - sono stati quelli di produrre un quadro degli interventi di maggior significato tra quelli inseriti nel Piano di Sviluppo e, sulla base delle scelte fatte, di assegnare alle Commissioni di lavoro il compito di svilupparli. Tra queste, la Commissione Infrastrutture, la prima a partire per rispondere ad una chiara esigenza di territorio: servono interventi per rendere il Canavese più attrattivo e competitivo, a livello industriale, di servizi, di connettività materiale e immateriale. Per questo serve un lavoro di squadra tra le forze economiche e sociali e il mondo istituzionale e amministrativo, ecco il perché oggi sono presenti tanti stakeholder di territorio, tanti sindaci e i rappresentanti di Regione e Città Metropolitana. Non basta, serve una volontà pragmatica e perpetrata nel tempo e un'organizzazione, l'Agenzia per l'appunto, che coordini e comunichi step by step l'avanzamento dei lavori. Un metodo di operare nuovo per il nostro territorio, con l'obiettivo di fare squadra e di portare a compimento miglioramenti significativi per uno sviluppoterritoriale sostenibile e duraturo".