Lo spazio è sconfinato, ma le sue radici affondano a Torino. Soprattutto per quanto riguarda il futuro e lo "sfruttamento" di un potenziale enorme anche a livello commerciale come è quello del vuoto che ci divide dalle stelle e dei pianeti intorno a noi. Si rafforza l'alleanza tra la città della Mole e Houston, con il progetto che vede la collaborazione tra Thales Alenia Space e la statunitense NanoRacks: obiettivo, la realizzazione di Airlock, un modulo che sarà utilizzato (nella denominazione di "Bishop", l'alfiere degli scacchi) sulla Stazione Spaziale per compiere missioni, lanci ed esperimenti scientifici, ma che in futuro potrà essere utilizzato anche in altre stazioni. Iniziative non legate strettamente alle attività delle Agenzie spaziali, ma anche a committenti privati che vogliano testare prodotti e dispositivi da mettere in commercio. Applicazioni tra le più ampie, compresa la farmaceutica. In passato ci sono stati esempi di sostanze che sulla Terra avrebbero avuto effetti negativi sull'uomo ma che, una volta per esposti all'ambiente spaziale, hanno perso questo aspetto nocivo.
"Questo progetto è un apripista per un partner commerciale come NanoRacks, che presto aprirà una sede a Torino - dice Walter Cugno, vicepresidente responsabile Esplorazione e Scienza e del Sito di Torino di Thales - e si tratta di un evento importante perché la nostra attività si apre a uno sviluppo commerciale per la cosiddetta New Space Economy, che metta infrastrutture a disposizione di realtà pubbliche o private per le attività di orbita bassa". "Un filone in cui si inseriscono anche i progetti legati al futuro della Luna, che ci vedranno protagonisti, mentre il passo successivo sarà Marte", aggiunge Cugno.
E la conferma arriva proprio da parte texana. "A Torino aprirà la sede di NanoRacks Europe - aggiunge Brock Howe, program Manager Airlock per NanoRacks - e questo ci permetterà di proseguire le nostre collaborazioni con Thales".
"La missione del nostro prodotto - spiega Giorgio Cabodi, responsabile di progetto di Airlock - Human Space Flights and Transportation Unit - si realizzerà nel 2020 e sarà utilizzato presso la Stazione Spaziale per il lancio dei nano satelliti. Ma Airlock potrà essere usato anche da carichi paganti per attività esterne alla Stazione".
Si tratta di un passo avanti verso infrastrutture commerciali che potranno essere sfruttate da operatori privati e non più solo sotto il controllo delle Agenzie. "Ma è necessario sviluppare nuovi veicoli per il trasporto, soprattutto dell'uomo, che abbiano costi contenuti. Fino ad arrivare alla possibilità di portare l'uomo nello spazio e riportarlo indietro. Quella sarà la vera svolta, insieme alla possibilità di produrre nello spazio: non sono oggetti, ma anche energia", aggiunge Cugno.
Il lancio effettivo verso la Stazione Spaziale Internazionale è previsto con la missione SpaceX CRS-21 nella metà del 2020. Thales Alenia Space produrrà, inoltre, tutte le strutture secondarie, compresi gli scudi per micrometeoriti e detriti orbitanti (MMOD) e i pannelli isolanti multistrato (MLI).