Politica - 27 marzo 2019, 17:22

Botta e risposta Salvini-Chiamparino sul referendum per la Torino-Lione

Il ministo dell'Interno: "Non posso convocarlo, spetta alla Regione farlo". Il Governatore replica: "Le parole stanno a zero, i cittadini fanno paura"

Botta e risposta Salvini-Chiamparino sul referendum per la Torino-Lione

Dopo che il Governatore Sergio Chiamparino ha annunciato che non ci sarà il referendum sulla Tav, che lui aveva richiesto di far tenere il 26 di maggio (in occasione delle elezioni regionali ed europee), perché non autorizzato da Salvini, è polemica tra lui e il ministro dell'Interno.

"Chiamparino non capisce o fa finta di non capire. Il referendum sul Tav non posso convocarlo, ma andrei a votare domani mattina. La responsabilità è della Regione", ha dichiarato Salvini. "Sono Chiamparino, il Pd e la sinistra a non averlo reso possibile. Era potere di Chiamparino prevederlo ma non l'ha fatto. Non prenda in giro i piemontesi".

A stretto giro di posta, è giunta la controreplica del Governatore del Piemonte: "Con tutto il rispetto dovuto al ministro Salvini, lo informo di aver capito benissimo. Avevo annunciato di voler tenere una consultazione popolare, prevista dal nostro Statuto e che non ha bisogno di alcuna legge attuativa per essere convocata. Gli avevo chiesto di autorizzarla in concomitanza con le elezioni, e questo è stato da lui negato".

"Questo si legge nella sua lettera: '…devo constatare che l’attuale quadro normativo nazionale e regionale che disciplina la materia non contempla l’accorpamento della sopra indicata consultazione popolare con le elezioni europee, amministrative e regionali'. Non c’è norma regionale che lo impedisca, quelle nazionali non sono precisate, ma tant’è", conclude Chiamparino.

"Le parole stanno a zero, i cittadini fanno paura”.

Massimo De Marzi e Cinzia Gatti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU