Reintegro sul posto di lavoro. E’ questa la richiesta avanzata dai legali di Maura Verra, lavoratrice e delegata sindacale licenziata dall’azienda che solo poche settimane prima aveva acquisito il subappalto di alcuni servizi da Allegroitalia, il gruppo che da anni ha preso in gestione l’hotel Golden Palace, con il chiaro obiettivo di rilanciare l’albergo di lusso nel cuore di Torino.
I fatti risalgono al 21 settembre 2018, quando Maura Verra viene licenziata senza alcun preavviso dall’hotel Golden Palace, finito sotto la gestione del gruppo Allegroitalia dopo una serie di problemi economici e vicissitudini. Il motivo ufficiale? La soppressione della sua mansione. Secondo il sindacato Filcams Cgil di Torino le ragioni del licenziamento di Maura Verra sarebbero però altre: aver svolto un’attività sindacale e aver rivendicato per sé stessa e per i colleghi diritti basilari quali gli stipendi e l’applicazioni delle condizioni del contratto collettivo del settore. “Vogliamo rinnovare il nostro appoggio e la nostra solidarietà a Maura. Siamo qui per denunciare ingiustizie e vessazioni che lavoratrici e lavoratori subiscono quotidianamente, soprattutto se attivi nel sindacato” spiegano da Filcams Torino.
La richiesta dei legali della lavoratrice, come detto, è il reintegro sul posto di lavoro. Il giudice ha fissato una seconda udienza per mercoledì 11 luglio, ma non è escluso che i legali della ditta subappaltatrice possano avanzare proposte di accordo, da ratificare comunque davanti al giudice. Il caso di Maura Verra, d’altra parte, già in passato aveva suscitato parecchio scalpore e proteste davanti al Golden Palace. Rabbia e sensazione di ingiustizia che non sopite, tornate oggi prepotentemente alla ribalta in occasione della prima udienza avvenuta presso il tribunale di Torino.






