A quattro giorni dall'andata dei quarti di finale di Champions League, ad Amsterdam contro l'Ajax, la Juventus – forte dei suoi 18 punti di vantaggio sul Napoli - prova a chiudere anche aritmeticamente un discorso Scudetto forse per davvero mai aperto.
Dopo il minuto di raccoglimento per il decennale del devastante terremoto che ha colpito L'Aquila, che pagò un tributo di oltre 300 morti, parte forte il Milan, che al 2’ sciupa con Piatek un traversone di Suso, girato di testa a lato del secondo palo.
E’ armoniosa la linea difensiva del Milan e gli avanti bianconeri (Dybala, Mandzukic) finiscono in fuorigioco. Sono gli uomini di Gattuso a fare la partita, pressando alto e concedendosi così alle ripartenze di una Juventus particolarmente fallosa.
Al 24’ esce Emre Can, vittima di un doloroso infortunio alla caviglia: al suo posto Khedira. Si gioca prevalentemente nella metà campo juventina.
Al 28’ Calabria devia in corner un tentativo di traversone di Spinazzola. Alla mezz’ora, per la terza volta, il Milan calcia a rete dall’interno dell’area di rigore (quanto pesa l’assenza di Chiellini!) ma il rasoterra di Kessie finisce ampiamente a lato. Poi Rugani toglie letteralmente dalla testa di Piatek un traversone dalla tre quarti.
Al 34’ l’arbitro (dopo aver consultato il Var) nega al Milan un rigore apparso evidente (palla sul braccio di Alex Sandro), specie alla luce di trascorsi Juve-Milan, vissuti a parti invertite.
Al 39’ va in gol il Milan, con Piatek, che infila Szczesny, grazie ad un filtrante di Bakayoko, pronto a sfruttare un errore difensivo di Bonucci. Dopo una ghiotta occasione, scaturita da una rovesciata di Mandzukic (paratona di Pepe Reina), l’arbitro manda tutti negli spogliatoi: 1 a 0 per un Milan apparso più convincente. Ma la Juventus ha chiuso il tempo dando segni di risveglio.
Al 50’ Reina fa correre un brivido ai suoi, parando in due tempi un traversone di Spinazzola. Sul velocissimo capovolgimento di fronte è bravo Szczesny a deviare in angolo sulla sua sinistra un missile a pelo d’erba di un incontenibile Piatek (sempre lui).
Al 57’, ancora una volta da dentro l’area, Borini accarezza il palo alla sinistra di Szczesny (ma c’è stata deviazione).
Al 59’ Musacchio atterra in area Dybala e l’arbitro assegna il calcio di rigore che lo stesso numero 10 trasforma insaccando centralmente con Reina proteso invece in tuffo sulla sinistra. Al 66’ una unizione dal limite battuta da Calhanoglu termina di poco alla sinistra del palo della porta di Szczesny. Poi Juve vicina al vantaggio con un batti e ribatti in area rossonera sventato in calcio d’angolo. Piatek da una parte e Mandzukic e Kean dall'altra vanno vicini al gol. Le squadre sono lunghe, ne guadagna lo spettacolo.
Al 78’, di testa, Alex Sandro mette di poco a lato. Lo imita Bernardeschi 2 minuti dopo, calciando però sopra la traversa. In campo c’è solo più la Juve, che arriva con facilità a calciare.
Il dominio bianconero è rotto da un tiro di Calhanoglu, ma su un errore difensivo del Milan sulla propria tre quarti Pjanic intercetta palla ed imbecca Kean che fulmina Reina: la Juventus ha ribaltato la partita. Con il suo giocatore del giorno.
Dopo 4 minuti di recupero la partita finisce.
La Juve può attendere comodamente in poltrona Napoli-Genoa di domani per cucirsi eventualmente lo Scudetto. Per il Milan, che non ha demeritato, la terza sconfitta nelle ultime quattro gare e la zona Champions che si allontana.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; De Sciglio, Bonucci, Rugani; Alex Sandro, Emre Can (Khedira), Bentancur, Bernadeschi, Spinazzola (Pjanic); Dybala (Kean), Mandzukic. All. Allegri
A disposizione: Pinsoglio, Chiellini, Khedira, Cancelo, Matuidi, Pjanic, Kean, Del Favero, Matuidi, Nicolussi Caviglia
MILAN (4-3-3): Reina; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko, Calhanoglu; Suso (Castillejo), Piatek, Borini. All. Gattuso
A disposizione: Donnarumma A., Soncin, Abate, Caldara, Laxalt, Strinic, Zapata, Bertolacci, Biglia, Mauri, Castillejo, Cutrone
Arbitro: signor Fabbri di Ravenna