“Dieci anni fa non avrei accettato la proposta di Sergio perché c’era bisogno di me all’ospedale. Ora sono andato in pensione, ma non è una questione di occupare il tempo: serve un impegno costante per portare a termine progetti vitali per lo sviluppo della sanità torinese e piemontese”. Camice bianco e sorriso aperto, il chirurgo Mauro Salizzoni usa parole dirette per spiegare perché a 71 anni ha deciso di candidarsi per le Regionali nel Pd a sostegno di Sergio Chiamparino.
Una vita divisa tra le corsie – insieme alla sua equipe ha eseguito più di tremila trapianti di fegato, portando Torino a diventare uno dei centri di eccellenza nel mondo – la famiglia e la passione per la politica (celebre la foto di Che Guevara nello studio). La discesa in campo per le elezioni del 26 maggio è solo l’ultimo - anche se più grande – impegno in ordine temporale per Salizzoni “sempre schierato univocamente a sinistra”. Iscritto prima al PSIUP e poi al PCI, nel 1994 viene eletto consigliere comunale alle elezioni comunali di Ivrea con Rifondazione Comunista, bissando nel 2018 quest’ultima esperienza con il Pd.
“Abbandonare la chirurgia - spiega – dal punto di vista personale mi è costato molto: ho vissuto 45 anni nelle sale operatorie. Sono riuscito però a formare dei giovani capaci di progredire l’attività nel modo migliore.” Un’esperienza di quasi mezzo secolo che Salizzoni ora vuole mettere a disposizione per migliorare la sanità e creare il Parco della Salute, il sogno di una vita. “In questi anni di ospedale -aggiunge il trapiantologo - penso di aver conosciuto tanti problemi e di aver percepito i meccanismi che possono essere di ostacolo o vantaggio per affrontarli e cercare di risolverli”. “Le Molinette e il Sant’Anna - prosegue -risalgono agli anni ’30, mentre il Regina Margherita agli anni ’60: dal punto di vista sismico è quello messo peggio. In generale sono strutture inadatte alle nuove tecnologie e vetuste.”
Il progetto del nuovo polo sanitario è stato pesantemente attaccato sia dal centrodestra che dal M5S, che accusano l'attuale maggioranza di voler ridimensionare pesantemente il numero dei posti letto, a discapito soprattutto dei due poli infantili. “Nel nuovo Parco della Salute – spiega – ci sarà una torre dedicata alla pediatria, con un pronto soccorso specialistico accanto a quello generale: propongono sin da ora che la struttura per bambini si chiami “nuovo Regina Margherita.” Per il trapiantologo però ogni giorno di fermo equivale a “soldi buttati.” “Chi dovrà seguire questo progetto - aggiunge sorridendo - dovrà farlo con lo spirito del pensionato: quotidianamente dovrà osservare il cantiere per sapere prevenire i problemi e risolverli il prima possibile quando si presenteranno.”
Alla domanda se da sanitario non teme problemi nel rapportarsi col mondo politico risponde con determinazione. “Quando ho creato il Centro Trapianti di scontri ne ho avuti tanti e ho saputo resistere: essendo sempre stato nel pubblico io non devo rendere e non ho mai ricevuto favori. Ho sempre avuto una posizione abbastanza super partes, che mi ha permesso di interfacciarmi anche con quella parte medica che non è d’accordo con me"conclude Salizzoni.