Attualità - 02 maggio 2019, 07:08

Tra fisica e matematica, i segreti della prima foto di un buco nero

Gli scienziati sono certi del fatto, come sopra accennato, che per l'astrofisica, ed in generale per il progresso scientifico, a questo punto si aprono nuovi orizzonti inesplorati dopo una spesa stimata di circa 50 milioni di dollari

Tra fisica e matematica, i segreti della prima foto di un buco nero

Nei giorni scorsi, a detta di molti astronomi ed astrofisici, è stata aperta la prima pagina di un libro che, pur essendo ancora tutto da scrivere, di sicuro sarà bellissimo. Ci riferiamo, nello specifico, all'annuncio relativo alla prima foto di un buco nero di cui fino ad ora si era a conoscenza solo per vie indirette e sperimentali.

La prima foto di un buco nero conferma le teorie sulla relatività di Albert Einstein

In questa scoperta non c'è dietro solo il lavoro dei potenti telescopi, e di esperti di tutto il mondo, ma c'è pure tanta fisica e tanta matematica come quella trattata su Matemania.it. Quella relativa all'immagine del primo buco nero, immortalato dal team di ricerca, è stata non a caso definita subito come la foto del secolo, ma per ottenerla, oltre ai dati che sono giunti dai radiotelescopi, ci sono voluti algoritmi sofisticati unitamente a potenti mezzi di calcolo e di elaborazione.

Dalle Hawaii alla Sierra Nevada, e passando per il deserto del Cile e l'Arizona, e fino ad arrivare all'antartide, con il sistema di radiotelescopi, sincronizzati tra di loro, non solo si è ottenuta la prima foto di un buco nero, ma in linea con le attese c'è stata pure la conferma del fatto che, tanti anni fa, le teorie di Albert Einstein formulate sulla relatività sono state la risultante del ragionamento di una mente a dir poco illuminata.

Si aprono ora nuovi orizzonti per l'astrofisica e per il progresso scientifico?

Quello prima rilevato e poi fotografato è un super buco nero visto che ha una massa pari a ben 6,5 miliardi di volte quella del nostro Sole. Gli scienziati sono certi del fatto, come sopra accennato, che per l'astrofisica, ed in generale per il progresso scientifico, a questo punto si aprono nuovi orizzonti inesplorati dopo una spesa stimata di circa 50 milioni di dollari. Tanto infatti è costato realizzare la foto del secolo che ha immortalato uno di quei corpi celesti caratterizzati dalla cosiddetta curvatura dello spazio-tempo.

Man mano che ci si avvicina ad un buco nero, infatti, la materia e le radiazioni elettromagnetiche vengono intrappolate a causa dell'elevatissimo campo gravitazionale, e non riescono più ad uscire. Come accade però ogni volta che si fa una grande scoperta, non mancano coloro che, anche tra gli scienziati, ritengono che quella del buco nero supermassiccio, al centro della galassia M87, sia addirittura una fuffa mediatica. Altri parlano addirittura di una pagliacciata sconfessando e mettendo così in serio dubbio il lavoro di tanti fisici ed astronomi che, invece, non hanno nascosto la loro soddisfazione e la loro esultanza.

Il fisico e divulgatore scientifico italiano Antonino Zichichi smonta la foto del secolo

Per esempio, il fisico e divulgatore scientifico italiano Antonino Zichichi ha letteralmente smontato la foto del secolo rimarcando il fatto che dei buchi neri, in realtà, non sappiamo cosa farcene, e che per la scienza sono decisamente più importanti gli esperimenti fatti sulla Terra, ovverosia in laboratorio.

c.s.

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