Attualità - 03 maggio 2019, 11:57

La nuova UniTo secondo Sembenelli: "Alle porte una rivoluzione secolare: un'occasione da non perdere, anche per Torino e il territorio"

"Voglio studiare meglio il caso del tecnico licenziato per i fatti No TAV". La sfida del Parco della Salute, ma non solo. Sulle tasse: "Aperti a diminuirle, ma solo se non tocca la qualità dei servizi". Siliquini: "Vogliamo creare e diffondere conoscenza, perché sempre di più ci si basa sulle opinioni"

La nuova UniTo secondo Sembenelli: "Alle porte una rivoluzione secolare: un'occasione da non perdere, anche per Torino e il territorio"

Temi accademici, come le tasse e le nuove frontiere legate a poli e spazi, ma anche attualità (come il licenziamento del tecnico coinvolto nei fatti No TAV) e una pagella per il rettore uscente. Si scalda l'atmosfera nel duello per il nuovo rettore dell'Università di Torino.

I numeri dicono che le firme raccolte sono state 376, nonostante un massimo presentabile di 200, raccolte in maniera trasversale tra docenti, personale tecnico e amministrativo e rappresentanti degli studenti. Sono le cifre di cui poggia la candidatura di Alessandro Sambenelli. In realtà, un ticket, visto che al suo fianco corre anche Roberta Siliquini come pro rettrice. Sambenelli è ordinario di Econometria, mentre Siliquini è ordinario di Igiene Generale e applicata. "Ci candidiamo per spirito di servizio, non vogliamo puntare a un trampolino per future carriere politiche. Portiamo esperienze e competenze", sottolinea Sembenelli, che sfida Stefano Geuna per la successione a Gian Maria Ajani.

"Vogliamo un ateneo che sia la casa di tutti e che sia trasversale - prosegue - tenendo insieme forze e risorse diverse visto che la didattica va sempre più verso forme di ibridazione e le stesse ricerche internazionali spingono sempre di più su questo fronte". 

"Siamo una componente importante della società torinese - aggiunge Siliquini - e vogliamo essere motore di sviluppo per città e territorio. Vogliamo essere centrati sulla ricerca perché ormai la didattica da sola non basta più. E vogliamo essere diffusori di conoscenza, visto che sempre di più si fanno spazio le opinioni invece che la consapevolezza critica, anche per influenzare le scelte Politiche".

"Vogliamo essere calati nel territorio - concorda Sembenelli - ma allo stesso tempo vogliamo migliorare l'organizzazione interna dell'ateneo, attualmente frutto di una sovrapposizione di momenti successivi. Serve una visione generale nuova e complessiva. Ma senza dimenticare le risorse economiche: le cose si possono fare solo se ci sono le sostenibilità".

Tra i punti dell'organizzazione interna spicca la volontà di valutare, e nel caso rimodellare, ruoli e compiti dal rettore al senato accademico. "Ma c'è anche un problema di rappresentanza, non solo per i poli decentrati, ma anche per i singoli dipartimenti", dice il candidato rettore. 

Ma una partita importante si giocherà sugli spazi, tra nuovi luoghi fisici (Grugliasco o via Nizza, ma anche corso Unione Sovietica) e vere rivoluzioni come il Parco della Salute. "Sono cambiamenti che capitano una volta in un secolo e devono essere un'occasione per un salto di qualità. Nuove infrastrutture, ma soprattutto nuovi contenuti al loro interno, che ci pongano alla pari di altri ottimi atenei dell'Europa continentale. Torino può diventare davvero una città universitaria", ribadisce il candidato rettore.

Proprio sul Parco della Salute si apre uno scenario che, come dice Siliquini, deve "formare medici e non solo, ampliandoci anche a settori come la farmacia e altri ancora. Ma dovremo anche avere voce in capitolo per contribuire all'organizzazione di ciò che non troverà spazio dentro il Parco della Salute".

Capitolo successivo, non per importanza, quello della comunicazione: "Se non appari in questo mondo non sei - dice Siliquini - e quindi bisogna essere ancora più presenti sui media. Non solo per i fatti di cronaca, ma anche per quelle che sono le nostre doti. E senza tralasciare i social e i nuovi canali". 

Sul fronte finanziario, "se vinceremo noi erediteremo un ateneo in ottime condizioni economiche - dice Sembenelli - e continueremo a comportarci per mantenere equilibri solidi. Ma senza lesinare su risorse che possono essere liberate e reinvestite per ciò che ci interessa, come la didattica".

Sulla questione tasse, "siamo l'ateneo con la tassazione più bassa di tutto il Nord Italia e vogliamo essere inclusivi il più possibile, pur senza rinunciare alla qualità dell'insegnamento. Siamo aperti a rendere l'accesso ancora più abbordabile per le fasce più deboli, a patto che il livello di qualità resti elevato. Ma non siamo per una corsa al ribasso: riteniamo sia più importante mantenere alta la qualità dei servizi", dice Sembenelli. Mentre sul fronte welfare - garantisce Siliquini - "vogliamo mantenere quelli attuali e se possibile migliorarli".

"Le proposte di Geuna? Diciamo che cavalcano alcune tendenze della società", misura le parole Sembenelli. Ma non mancano alcuni affondi più robusti, in un confronto che fin qui si è sempre mantenuto in punta di fioretto. "La differenza con l'altra candidatura non è nei temi, ma nell'approccio. Senza voler peccare di superbia, penso che la nostra candidatura sia più pragmatica e poggiata sui numeri. Meno orientato alle promesse e più ai programmi, che siano realizzabili. Puntiamo con concretezza a una visione che possa diventare realtà".

Sul licenziamento del tecnico coinvolto ai fatti No TAV, "a livello umano il dispiacere è massimo - dice Sembenelli - perché è una persona molto stimata all'interno del suo mondo accademico. Ma ci sarebbe bisogno di un parere dei giuristi per capire se il licenziamento è stato automatico o c'è stata discrezionalità. Mi sono però preso l'impegno di prestare attenzione massima e studiare la cosa". E la pagella di Ajani, rettore uscente? "Voti alti per l'aspetto economico e l'internazionalizzazione. Un po' meno buono il voto per i rapporti con la città e per la completa trasparenza dei processi decisionali", concordano i due componenti della candidatura.

Un passaggio anche sul fronte TAV: "Bisogna basarsi sui dati. Ma in questo caso i dati sono confusi. Ed è difficile orientarsi". "Io mi occupo di analisi costi benefici e insegno ai ragazzi a farle. Di certo, farne una su un tema di questo genere ha margini notevoli di aleatorietà".

Massimiliano Sciullo

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