Anche le favole, purtroppo, hanno una fine. Con Gara 2 di giovedì pomeriggio al Pala Papini di Orvieto si è chiusa una strabiliante stagione per il Barricalla CUS Torino Volley ed è terminata con le semifinali play-off, valevoli per l’Olimpo del volley.
In realtà, però, favola non è il termine che si addice maggiormente a questa squadra. La compagine cussina, infatti, è ormai da due anni una piacevole e solida realtà della serie cadetta.
Nella passata stagione Gobbo e compagne, da neo promosse, si fermarono ai quarti di finale, mentre quest’anno sono state le semifinali a interrompere un percorso che negli ultimi mesi era stato pressoché perfetto.
Il campionato delle piemontesi è stato un crescendo di emozioni, ma soprattutto un crescendo di intensità e di trame di gioco. Dopo una prima fase perfetta tra le mura amiche con otto vittorie in altrettante gare, ma con anche qualche alto e basso di troppo in trasferta, le universitarie sono riuscite a qualificarsi nella Pool Promozione, ovvero la seconda fase comprendente le migliori dieci squadre del campionato (cinque del Girone A e cinque del Girone B).
Proprio in questa seconda fase si è vista una squadra più matura, paziente, consapevole dei propri mezzi, capace di soffrire, ma allo stesso tempo in grado di imporre il proprio gioco. I risultati positivi, poi, sono stati la naturale conseguenza di questo percorso di crescita: il Pala Ruffini ha continuato a essere un fortino inespugnabile, ma anche in trasferta le torinesi hanno iniziato a trovare continuità e nella Pool Promozione le cussine hanno fatto registrare sette vittorie e tre sconfitte, numeri importanti, numeri che sono serviti per classificarsi al terzo posto in graduatoria e per guadagnarsi l’accesso diretto alle semifinali play-off. Si è trattato di un risultato storico per la società ed è stato ottenuto grazie allo spirito di sacrificio di un collettivo che ha sempre fatto la differenza in questi due anni.
Anche in questa fase più prestigiosa il ruolino di marcia casalingo è stato praticamente impeccabile, eccezion fatta per l’ultima sfida interna contro la Zambelli Orvieto. Le umbre, in quell’occasione, hanno dimostrato grande coraggio e sono riuscite a imporsi al Pala Ruffini con un netto 1-3. Prima di quel 7 aprile nessuna squadra era riuscita a portare a casa punti: soltanto Mondovì era riuscita a strappare un set, ma era tornata a casa ugualmente senza punti.
Il destino, poi, ha voluto che CUS Torino e Orvieto si incontrassero nuovamente, proprio in queste semifinali appena disputate. Le giallo-verdi, classificatesi proprio settime nella Pool Promozione (all’ultimo posto disponibile per i play-off) si sono sbarazzate di San Giovanni in Marignano e sono approdate in semifinale. Suggestiva la serie tra le ragazze di coach Marchiaro e le umbre.
Gara 1 si è giocata al Pala Ruffini e ancora una volta Prandi e compagne hanno avuto la meglio sulle cussine, questa volta al tie-break, ma per la seconda volta nel giro di poche settimane il palazzetto di casa delle universitarie è stato sbancato. Forse qualche certezza è iniziata a venire meno, ma soprattutto era evidente che dall’altra parte della rete si trovava un’avversaria di altissimo livello che in fase difensiva concedeva molto poco e in fase offensiva poteva vantare due tra le quattro giocatrici più prolifiche di questa stagione (Decortes e D’Odorico).
L’epilogo è arrivato, poi, in Gara 2, quella disputata proprio giovedì in Umbria. Ancora una volta si è notato quanto il CUS Torino e Orvieto fossero due squadre molto simili sotto diversi aspetti. Grandi difese da una parte e dall’altra e ottimi attacchi hanno reso questo secondo incontro spettacolare, ma ancora una volta ad avere la meglio è stata la squadra di coach Solforati.
Si è chiusa così, con qualche nota malinconica, una stagione memorabile che rimarrà nella storia perché i risultati che hanno ottenuto queste ragazze sono serviti per scrivere un’altra straordinaria pagina di sport targata CUS Torino.
Ancora una volta questa società ha dimostrato di basarsi su solidi ideali, ma soprattutto di avere programmazione che è l’aspetto più importante nello sport moderno. Questa squadra in due anni ha effettuato un percorso di crescita tattica, tecnica, fisica e mentale non da tutti e i risultati si sono visti.
Sicuramente questo non era l’epilogo sperato perché quando si è iniziato a intravedere il traguardo la voglia di arrivare fino in fondo è cresciuta esponenzialmente, ma ciò non toglie quanto di meraviglioso è stato fatto in questa annata che ha posto le basi per ripartire con ancora più stimoli nella prossima stagione.