Economia e lavoro - 06 maggio 2019, 19:25

Torino "studia" l'area di crisi: pronte le priorità, restano i dubbi sulle risorse effettive

Regione e Ires compileranno un documento da sottoporre alle parti coinvolte in questo provvedimento. In prima fila sempre la transizione dell'auto verso l'elettrico, l'aerospazio, industria 4.0 e il mondo della salute (guardando verso il Parco)

Torino "studia" l'area di crisi: pronte le priorità, restano i dubbi sulle risorse effettive

Torino area di crisi complessa, istruzioni per l'uso (e soprattutto per uscirne). Sia per chi, le risorse, deve stanziarle, sia per chi conta di riceverle. A scrivere queste "istruzioni" (che in realtà vogliono essere più indicazioni e consigli), saranno la Regione e Ires, che si propongono di realizzare un documento da sottoporre alle varie realtà che, sul territorio, sono interessate a questo processo così complesso, almeno all'apparenza. E di cui si faticano a delineare compiutamente i confini, per ora. Se n'è discusso questo pomeriggio, in occasione di un incontro che ha visto gli assessori regionali alle Attività produttive e al Lavoro, Giuseppina De Santis e Gianna Pentenero e rappresentanti di Città metropolitana, Comune di Torino, organizzazioni imprenditoriali e sindacali.


Le priorità
Innanzitutto gli argomenti. Il documento di proposte si concentrerà sulle priorità già individuate, per il rilancio di Torino e il suo territorio di riferimento: si va dall’accompagnamento della filiera automotive verso l’elettrico (vera sfida epocale che vede ovviamente FCA al centro delle attenzioni) all’aerospazio, passando per una tematica trasversale come l’industria 4.0, fino alla salute e le biotecnologie. Un altro tema assolutamente di futuro prossimo, visti che accanto ai progetti di filiera già avviati come il Competence e Manufacturing Center si affaccia all'orizzonte anche il nuovo Parco della Salute.


Gli interlocutori
Come accennato, a compilare questo documento saranno la Regione, con la collaborazione di Ires: al suo interno saranno inserite le proposte operative da sottoporre ai partner locali per l’applicazione delle misure previste dal decreto del Ministero dello Sviluppo economico che riconosce i 112 Comuni del sistema del lavoro di Torino come area di crisi complessa, con l’obiettivo di individuare precise risorse e strategie da far inserire nella legge nazionale di bilancio del 2020.


I dubbi
Accanto alle indicazioni e alle priorità, però, non mancano i dubbi - per Torino e il territorio di riferimento - sulle esatte coordinate all'interno delle quali si muove questo provvedimento voluto dal governo di Roma. In particolare, attendono ancora chiarimenti (che saranno richiesti al Ministero dello Sviluppo economico) sull’effettiva entità delle risorse attivabili e sugli strumenti che potranno essere messi in campo. E’ stato poi annunciato che il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, chiederà al Ministero dello Sviluppo economico di integrare il gruppo di coordinamento con i Ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente e con la Città metropolitana di Torino.

 

Il sindacato
"Si è trattato di un incontro doveroso, avendo la Regione svolto il lavoro istruttorio nell'autunno scorso", ha commentato Federico Bellono, che ha partecipato all'incontro in rappresentanza della Cgil. "Incontro che però - ha spiegato - cade proprio alla vigilia delle elezioni regionali e ha quindi avuto un carattere istruttorio. Occorre definire con attenzione le priorità, a partire dall'automotive, vista la perdurante crisi di Fca, per non disperdere le risorse che si potranno attivare, e che ad oggi non solo non sono definite ma rischiano di essere abbastanza modeste. Su questo le forze sociali dovranno nei prossimi mesi incalzare sia il Governo che la prossima Giunta regionale, per raccogliere quella che comunque è un'opportunità".

Massimiliano Sciullo

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