Sarà una campagna elettorale regionale “strettissima”: due settimane appena di tempo e questo mette in difficoltà partiti, comitati e l’apparato che caratterizza le consultazioni elettorali.
Il Tar ha respinto nel fine settimana il ricorso presentato da Casapound, ma questa ha deciso di adire al Consiglio di Stato, supremo organo della giustizia amministrativa, bloccando di fatto ogni operazione preelettorale.
La formazione della destra radicale, che ha indicato come candidato presidente il giovane saviglianese Massimiliano Panero, non ha presentato le firme che dovevano accompagnare la lista, adducendo la motivazione che, nella passata tornata regionale, esisteva un accordo tra Destre Unite e Azzurri Italiani in appoggio all’allora candidato presidente Gilberto Pichetto Fratin.
Sulla base di quell’intesa, a giudizio di Casapound, le firme non sarebbero state necessarie.
La Commissione centrale della Corte d’Appello non ha però accettato l’interpretazione ed ha escluso la lista di Casapound.
I dirigenti hanno deciso di ricorrere al Tar, il quale le ha dato torto.
E’ stato tuttavia presentato un ulteriore ricorso e per procedere si attende ora il pronunciamento del Consiglio di Stato.