Economia e lavoro - 08 maggio 2019, 08:00

Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC): un fenomeno sempre più diffuso e sfaccettato. Intervista al Dott. Damiano Colamonico Psicologo a Torino

Una persona su cinquanta ne è affetta, ma potrebbero essere ben di più a causa della natura personale del disturbo. Cos’è e quali sono le manifestazioni del DOC ce lo spiega il Dott. Colamonico dello Studio Colamonico.

Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC): un fenomeno sempre più diffuso e sfaccettato. Intervista al Dott. Damiano Colamonico Psicologo a Torino

Oggi abbiamo il piacere di scambiare due chiacchiere con uno stimato professionista della nostra città, il Dott. Damiano Colamonico, Psicologo a Torino  fondatore dello Studio Colamonico.

Il Dott. Colamonico è esperto in tecniche cognitivo comportamentali e nel trattamento di disturbi come attacchi di panico, ansia e specialmente disturbo ossessivo compulsivo. Proprio di DOC – acronimo di Disturbo Ossessivo Compulsivo – parliamo oggi con il dottore per fare luce su una patologia più comune di quanto si creda, di cui si parla poco, in molti casi ce ne si vergogna, e altamente complessa date le tante sfaccettature che il disturbo può avere. Innanzitutto Dott. Colamonico ci parli un po’ di lei.

Come è diventato psicologo e da dove nasce la sua passione? Da sempre la fascinazione per il mondo della mente e la sua complessità è stata fortissima in me. Questa passione mi ha spinto così a specializzarmi nei principali approcci in campo di neuroscienze, psicologia cognitiva e neuropsicologia, coinvolgendo il mio interesse sempre più verso i disturbi di tipo cognitivo comportamentale. Oggi, presso lo studio da me fondato - Studio Colamonico, in Corso Guglielmo Marconi 4 a Torino - utilizzo le tecniche del trattamento cognitivo comportamentale per curare i più diffusi disturbi e sofferenze psicologiche tra le quali il disturbo ossessivo compulsivo e le sue sfaccettature.

Cos’è il DOC, quali sono i sintomi e quanto è diffuso? Il DOC – Disturbo ossessivo compulsivo – è un disturbo caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che provocano ansia “obbligando” l’individuo ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali. Spesso il DOC viene definito erroneamente o frainteso con fissazioni e manie, ma si tratta di un vero e proprio disturbo trattato in maniera approfondita nel DSM 5 – il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali utilizzato da tutti gli psicologi. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è una patologia largamente diffusa, di cui si tratta poco, proprio perché spesso confusa con altri tipi di comportamenti e spesso sottovalutata. Si calcola che circa il 2 / 2,5% della popolazione ne sia affetta e che si sviluppi prevalentemente durante l’adolescenza. Inoltre il DOC assume una lunga serie di forme e manifestazioni. Per questo motivo è possibile suddividerlo in diversi tipi di DOC.

Questi i più comuni:

• DOC da accumulo o accaparramento compulsivo: La disposofobia – o disturbo da accumulo – è un tipo di ossessione che ha la sua manifestazione nell’accumulare oggetti di valore insignificante.

• DOC da contaminazione: I classici sintomi di questo disturbo ossessivo compulsivo sono pensieri intrusivi e ossessioni collegate all’improbabile possibilità di essere contaminati o contagiati.

• DOC da controllo: Si tratta di ossessioni e compulsioni che sfociano in controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti. Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare, sia per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male e non ricordarlo, sia a scopo preventivo, per essere sicuri di aver fatto il possibile per prevenire qualunque possibile catastrofe

• DOC superstizioso: Chi ne soffre ritiene che il fatto di fare o non fare determinate cose, di pronunciare o non pronunciare alcune parole, di vedere o non vedere certe cose, certi numeri o certi colori sia determinante per l'esito degli eventi.

• DOC omosex: si manifesta con l’ossessione di essere omosessuale e di essere attratti dalle persone dello stesso sesso, nonostante fino a quel momento si sia stato etero. Questo DOC è sempre più diffuso e uno di quelli che maggiormente tratto all’interno del mio studio La lista potrebbe essere molto più lunga, ma qui ho cercato di ricapitolare quelli più diffusi e più spesso affrontati nella mia esperienza.

È importante chiarire che il DOC viene riconosciuto tale solo ed esclusivamente quando questo genere di comportamenti diventano patologici interferendo con il normale svolgimento della propria vita e della quotidianità.

Dott. Colamonico quali sono gli esempi più comuni e le manifestazioni del disturbo ossessivo compulsivo?

Esistono alcuni comportamenti compulsivi comuni o quanto meno molto sviluppati tra i pazienti affetti da DOC. Alcuni di questi possono sembrare anche ridicoli, ma celano alle spalle una patologia che ha bisogno di essere seguita e supportata da professionisti. Vediamo quindi alcuni rituali, che possono apparire non necessari e persino strani agli occhi di un osservatore esterno, ma che per il paziente rappresentano azioni molto importanti di cui sente la necessità di esecuzione al fine di evitare determinate conseguenze e per diminuire il senso di ansia.

• Lavarsi le mani ripetutamente durante la giornata e non riuscire a smettere di sciacquarle dopo averle insaponate

• Verificare di continuo di aver chiuso la macchina o la porta di casa

• Spegnere e accendere le luci di una stanza un determinato numero di volte

• Non calpestare le righe che separano un mattone da un altro

• Entrare in una stanza o iniziare a salire una scala sempre con lo stesso piede

• Temere di non aver chiuso la manopola del gas – o qualsiasi altra manopola/interruttore Come venirne fuori? Esiste un trattamento più indicato di altri? La comunità scientifica è d’accordo che la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) sia senza dubbi il trattamento più efficace per i disturbi ossessivo compulsivi.

Questo tipo di trattamento può essere adottato da solo facendosi seguire da uno psicologo, oppure affiancata ad una cura farmacologica nei casi di maggiore gravità.

La TCC ha lo scopo di insegnare al paziente che le ansie percepite non hanno fondamento e che possono essere affrontate senza i rituali classici del DOC. Durante il trattamento il paziente impara quindi ad esporsi gradualmente, con maggiore consapevolezza, alle situazioni che gli provocano paura e ansia.

Si lavora così sulle abilità cognitive dell’individuo, sui sintomi del DOC e le manifestazioni. In breve tempo il paziente impara a riconoscere i pensieri ossessivi e a gestire le azioni compulsive.

Ogni giorno presso lo Studio Colamonico aiutiamo decine di persone affette da DOC e da qualche mese abbiamo attivato un servizio su Skype per i tanti pazienti che ci contattano da tutta Italia in quanto affetti da DOC omosessuale. Infine Dott. Colamonico perché può essere utile rivolgersi a uno psicologo e quando è fortemente consigliato farlo?

Purtroppo esistono alcuni luoghi comuni tipici che intimoriscono le persone davanti al pensiero di rivolgersi ad uno psicologo. In molti credono infatti che ci si debba recare da uno psicologo solo ed esclusivamente quando si attraversa un periodo di sofferenza. La psicologia non si risolve nell’idea di curare un dolore, ma anzi, vale anche per essa l’antico monito del “prevenire è meglio che curare”.

Per quale motivo ci si dovrebbe recare da uno psicologo solo quando si è ormai addentri negli oscuri patimenti della depressione o aspettare che piccoli dubbi si ingigantiscano fino a diventare vere e proprie ossessioni?! La psicologia può contrastare la deriva psicologica di qualsiasi stato di sofferenza.

La pratica psicologica non deve essere quindi vista come un intervento sulla malattia o sulla sofferenza, ma come un viaggio volto alla conoscenza di sé. Ringraziamo il Dott. Damiano Colamonico dello Studio Colamonico per il prezioso contributo con l’invito a visitare il suo sito www.studiocolamonico.it per approfondire gli argomenti trattati in questa intervista e i servizi offerti dal suo studio.

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