Parliamo di micro momenti, un concetto sempre più importante per il marketing digitale, che ha come protagonisti principali il consumatore, il retail e lo smartphone, che fa da ponte tra i due interlocutori. A spiegarci nel dettaglio cosa sono i micro momenti e perché sono così importanti, è Jaume Molins, country manager di Tiendeo Italia, il portale di offerte e cataloghi geolocalizzati specializzato in tecnologia drive-to-store. Tiendeo è presente in 35 paesi e in Italia raggiunge 3.6 milioni di visite al mese e un audience mensile di 2.5 milioni di utenti unici.
Micro-momenti. Cosa sono esattamente? Cambiano in base al profilo del consumatore? Oppure cambiano in base al prodotto?
Chiamiamo micro-momenti i singoli intervalli di tempo che si succedono durante l’intero processo d’acquisto in cui il consumatore decide dare soluzione a una necessità concreta (sapere, andare, fare o comprare): per i retailers è importantissimo rilevare queste singole unità di tempo.
Naturalmente questi micro-momenti variano a seconda del profilo del consumatore e del tipo di prodotto in questione. Ad esempio, nel caso di servizi come la prenotazione di un hotel, prima del momento dell'acquisto, sorgono necessità e dubbi specifici (confronto dei prezzi prima del viaggio, valutazione delle opinioni contrastanti di altri ospiti, ecc.). Quando invece si tratta di comprare un prodotto come le bibite per una festa, i tempi e i modi propri in cui si soddisfa questo tipo di necessità, sono totalmente diversi.
Che percentuale di crescita può avere una campagna basata su micro-momenti? Che differenze ci sono con le campagne tradizionali?
Grazie alle tecnologie mobile, possiamo dirigerci a un profilo di consumatore molto specifico, tenendo presenti i suoi interessi, e rimandando ad essi nel momento più opportuno (considerando proprio questi micro-momenti) in modo che la comunicazione possa essere molto più personalizzata e possa rispondere alle distinte necessità che sorgono lungo la customer journey.
Esiste un tipo di utente più sensibile alla strategia dei micro-momenti?
Le nuove generazioni di consumatori danno molta importanza all'esperienza d’acquisto, alla personalizzazione e alla risoluzione dei loro bisogni, ed è per questo che i retailers devono offrire loro un tipo di comunicazione iper personalizzata sia nella forma che nelle tempistiche, ovvero individuare con precisione il micro momento adeguato, cosa e come comunicare.
Solitamente i micro-momenti si verificano nel negozio fisico?
Non è detto. I micro-momenti si verificano lungo l’intero processo d’acquisto, dalla pianificazione (di cosa ho bisogno, dove lo compro, qual è il suo prezzo, che qualità cerco, che opinioni ha la gente…), passando per il momento dell’acquisto (confronto i prodotti della stessa categoria, le marche, i prezzi, cerco studi comparativi su internet...) e addirittura durante l’esperienza successiva all’acquisto (sono soddisfatto o no dell’acquisto, del servizio di post vendita, etc.). Tutto questo indipendentemente dal luogo in cui avvengano.
Lo shopper 5.0. Chi è esattamente?
Shopper 5.0 è il soprannome coniato da Ipsos per descrivere il nuovo profilo di utente digitale. In Tiendeo lo chiamiamo anche "smart shopper" poiché si tratta di un consumatore super informato che dà la priorità all'esperienza d’acquisto e utilizza lo smartphone come assistente personale durante la maggior parte delle attività quotidiane.
Lo shopper 5.0 può riferirsi a qualsiasi tipo di attività?
Si, non è un consumatore specifico, ma identifica la nuova generazione di consumatori. Le abitudini della vita cambiano e le tecnologie si evolvono, creando un nuovo scenario che dà vita a un nuovo profilo di consumatore, le cui esigenze cambiano continuamente: è qualcosa di vivo e in costante trasformazione.
GDO e programmatica. l mercato italiano come si colloca a livello di sviluppo di questa tecnologia?
Sempre più aziende si stanno rendendo conto della necessità di comunicare in modo più personalizzato con i propri clienti e stanno adattando queste nuove tecnologie per avvicinarsi ad essi. Tuttavia c'è ancora molta strada da fare in termini di livello di targetizzazione delle campagne, ed è qui che il settore retail italiano dovrà concentrare le proprie forze, impegnandosi fin da subito, con l’obiettivo principale di offrire valore aggiunto ai propri acquirenti.