“Abbiamo cercato di trovare una soluzione di mediazione di fronte a tutti. Di fronte alla scelta di avere Halina Birenbaum - che rappresenta l’anti fascismo - fuori dai cancelli del Salone e AltaForte - che è indagata per apologia di fascismo - dentro, come istituzioni ci siamo presi la responsabilità politica di fare una scelta di campo e stare a fianco di chi rappresenta l’antifascismo". Così la sindaca Chiara Appendino - all'inaugurazione della 32° edizione del Salone del Libro - commenta la decisione di Comune e Regione di rescindere il contratto con AltaForte, la casa editrice vicina a CasaPound. "Abbiamo deciso - ha aggiunto la prima cittadina - di utilizzare le strade a disposizione cioè la denuncia, naturalmente la magistratura ha i suoi tempi".
Oggi l'editore di AltaForte Francesco Polacchi, nonostante l'esclusione, ha annunciato che sarà al Salone e di voler fare causa. "La kermesse - ha commentato la sindaca - è accessibile a tutti: c’è stata una decisione di escludere lo stand, mi auguro che non intenda provocare e creare problemi di ordine pubblico. (Per la causa ndr) noi faremo valere le nostre ragioni: staremo a fianco degli organizzatori".
Tra gli altri volumi, AltaForte ha pubblicato il libro-intervista di Matteo Salvini. "Non è una rivalsa - ha risposto Appendino, interrogata sul tema - nei confronti di Salvini: la scelta di esclusione è stata fatta protezione e tutela del Salone, di Torino e del nostro Paese." "L’apologia di fascismo è un reato: ora la magistratura dovrà indagare", ha concluso.