Cambio della guardia alla guida del Gruppo Giovani imprenditori di Torino. Alberto Barberis termina il suo mandato e viene sostituito da Alberto Lazzaro, classe 1982, già vicepresidente nel corso dell'ultimo triennio. Sarà lui a dover portare avanti i concetti contenuti in "Robusta Taurinorum", il volume con cui il Gruppo vuole esporre alla collettività le speranze e le aspirazioni del territorio in cui le giovani imprese lavorano. Il passaggio di consegne è avvenuto nella cornice dell'assemblea ospitata oggi al Palavela e ribattezzata "Futurabile".
Una sorta di eredità, ma non una novità assoluta. Piuttosto un tributo. Dal maggio del 1969 a oggi, infatti, un filo sottile collega gli ultimi 50 anni di attività per i giovani imprenditori di Torino. All'epoca, con le firme autorevoli di Enrico Salza, Renato Altissimo e Renzo Vallarino Gancia tra gli altri, fu scritto un libro che voleva contribuire alla visione del futuro del Paese. Si intitolava "Una politica per l'industria" e oggi il testimone viene raccolto appunto da "Robusta Taurinorum", voluto dal presidente uscente Alberto Barberis e dal suo direttivo. "È utile che chi si affaccia al mondo dell'associazionismo capisca quale è il valore del gruppo e la sua visione per il futuro", spiega. "Noi ci sentiamo la classe dirigente di oggi, ma non lo siamo. E questo, in buona parte, è problema nostro e serve autocritica: se i giovani non sono mai riusciti a incidere più di tanto è stato soprattutto per carenze nostre".
"Sono onoratissimo di ricoprire la carica di presidente - sono le prime parole di Lazzaro -. Fin dal mio ingresso tra i Giovani di Confindustria ho preso molto seriamente l'impegno, per il bene di tutti coloro che pensano di avere la folle scintilla dell'imprenditore. È stata la mia missione degli ultimi tre anni e lo sarà anche in futuro".
"La parola chiave - prosegue il neo presidente, il cui mandato scadrà nel 2021 - è la formazione imprenditoriale, che si declina su tre ambiti: quella personale per gli imprenditori, ma anche quella per i giovanissimi e per le scuola, infine la formazione legata tutto il network che abbiamo creato con i partner in questi anni".
Non manca poi la voglia di dare il proprio contributo, a Torino e per Torino. Offriamo tutta la nostra collaborazione per tutti i tavoli possibili - ribadisce Lazzaro - e chiediamo che ci sia condivisione di visione. Non sono soltanto parole e il libro lo dimostra, nero su bianco".
Sono 22 le parole chiave scelte per scandire il libro (22 come i presidenti del Gruppo Giovani dalla fondazione a oggi). Dal Pil all'Europa, passando per il capitale umano, gli investimenti, ma anche le prospettive più attuali come le start up, i robot, il welfare e le migrazioni. Tra queste pagine, garantiscono gli autori, c'è la passione civica che nel 1969 viveva l'atmosfera della Contestazione e che oggi si trova ad affrontare le difficoltà economiche generali, ma anche di Torino stessa. "Che non è in una crisi conclamata come Detroit - garantisce Giuseppe Russo, uno degli autori del libro -, ma non è nemmeno saldamente sulla via della ripresa, anche se dimostra di averne le energie e le caratteristiche".
"C'è sempre da imparare se ci si confronta - commenta Salza - e proprio confrontandomi con voi, nonostante la mia tenera età, mi avete dato ulteriore fiducia di andare avanti. E tra essere pessimisti ed ottimisti, le tasse le dobbiamo pagare lo stesso, se siamo buoni cittadini. E quindi tanto vale essere ottimisti". "Nel 1969 c'era un'atmosfera di grande entusiasmo, ci abbiamo creduto, abbiamo avuto figure che ci hanno ispirato, ma abbiamo avuto anche fortuna".