Economia e lavoro - 01 giugno 2019, 15:59

Gruppi di acquisto solidale, una spesa che conta: a Torino sono almeno 80

Il primo GAS nasce a Fidenza nel 1994, ma da allora i Gruppi di acquisto solidale si sono diffusi capillarmente in tutta Italia

Gruppi di acquisto solidale, una spesa che conta: a Torino sono almeno 80

Anche fare la spesa può essere un’azione significativa, non solo a livello economico, ma anche politico ed ambientale. E’ il modo che i consumatori hanno per dire la loro ed incidere, nel loro piccolo sulle decisioni “dei Grandi”. Sembra banale, ma a quanto pare la gente ha voglia di tornare ad essere protagonista ed a scegliere. Cresce, infatti il numero di coloro che optano per un modo alternativo di fare compere, stanchi di lunghe file nei super mercati, di voluminosi imballaggi di plastica e di prodotti che arrivano chissà da dove. Lo dimostra il successo che, i gruppi di acquisto solidale continuano a riscuotere. Si tratta di un modo diverso di fare la spesa puntando invece su filiera corta, agricoltura biologica, relazione più umane tra le persone, meno sprechi e maggiore rispetto per il nostro territorio. Un diverso modo di spendere il proprio denaro che piace molto sia a chi vuol fare scelte etiche in funzione ambientale, sia a chi vuol consumare cibo sano e naturale, e  a chi, infine, vuol contribuire a promuovere l’economia locale.

Parlare di Gruppi di acquisto solidale non è certo una novità, ma lo è constatare come il fenomeno  sta coinvolgendo una fascia sempre più ampia di popolazione. Oggi i Gruppi d'acquisto solidale, hanno un giro d'affari da 90 milioni l'anno, coinvolgono circa mezzo milione di persone.

Il primo GAS nasce a Fidenza nel 1994, ma da allora i Gruppi di acquisto solidale si sono diffusi capillarmente in tutta Italia. E oggi più che mai, rappresentano una scelta controcorrente e attuale, essi infatti permettono ai consumatori di entrare in contatto con i produttori e di dire la loro su ciò che finirà nelle loro case e soprattutto sulle loro tavole. E’ infatti possibile assicurarsi che la merce sia prodotta nel rispetto dell’ambiente  e dei lavoratori e che sia immessa sul mercato ad un prezzo equo sia per chi compra che per chi vende. La maggior parte dei GAS si occupano di procurarsi prodotti alimentari ed in particolare vegetali freschi, ma si possono comprare anche prodotti di cosmesi e igiene, forniture energetiche servizi bancari ed assicurativi. 

Fare acquisti in modo consapevole non solo assicura la qualità dei prodotti, ma è un ottimo antidoto agli sprechi alimentari, un danno sia per l’ambiente che per il portafoglio. Spinge il consumatore ad acquistare il necessario e non una quantità eccessiva che finirà possibilmente nella pattumiera. E poi, visto che gli acquisti si fanno per lo più  su internet o comunque prenotando la quantità di merce da acquistare non ci sono invenduti.

Oggi a Torino esistono circa 80 Gas. Sono realtà più o meno grandi, che solitamente coinvolgono da un minimo di due famiglie, fino anche  a 150, come avviene per il gruppo della Cascina Roccafranca.  Dai Gas è nata una Rete italiana di economia solidale (RES) come momento di incontro, di collegamento e di scambio di informazioni. La RES è costituita da nodi di diversa grandezza e tipologia, che poi si aggregano in distretti di economia solidale (DES)

Questi ultimi riuniscono oltre ai Gas, anche produttori e fornitori, per creare un circuito economico solidale e sono come dei "laboratori" di sperimentazione civica, economica e sociale. 

A Torino oltre ai singoli gruppi di acquisto solidale esistono 2 reti di GAS, 24 gruppi di produttori -fornitori, 1 rete locale, 12 gruppi di cittadini.

Per avvicinarsi al mondo dell’economia solidale

 

http://www.economiasolidale.net/archivio-organizzazioni

https://www.eventhia.com/it/gruppi-di-acquisto

 

Esistono, infine i GAC - Gruppi di Acquisto Collettivo che funzionano grazie ad un mediatore che propone una propria lista di produttori, scelti secondo criteri condivisi dal gruppo (https://www.sostenibile.com/gac/mc) e “L’alveare che dice si”,  un progetto che permette di acquistare prodotti alimentari e artigianali a filiera corta. A Torino coinvolge circa 6500 persone riunite in 17 Alveari. (https://alvearechedicesi.it/it#buy)

redazione

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