Politica - 05 giugno 2019, 13:10

Fridays For Future Torino incontra il ministro Costa: "Qui 3 mesi di aria inquinata "illegale": dichiarate emergenza climatica"

"Sono d'accordo con voi - ha replicato il ministro - che il tempo sia finito, non lo sono quando dite che ce ne freghiamo. Si può dire che prima era così, ma non ora. Io non posso andare in Europa a dire ciò che voglio, ma quello che desidero negoziare con gli altri 28 paesi"

Fridays For Future Torino incontra il ministro Costa: "Qui 3 mesi di aria inquinata "illegale": dichiarate emergenza climatica"

"Governo agite, il tempo sta scadendo". È questo il messaggio di benvenuto al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa che i ragazzi di Fridays For Future Torino hanno scritto con il gesso all'ingresso del MAcA - con un piccolo presidio di manifestanti "green" con cartelli e il volto coperto da una mascherina-, dove questa mattina era previsto un confronto tra giovani e istituzioni sull'inquinamento atmosferico.

E in sala due dei ragazzi del movimento torinese, nato sulla scia dell'impegno di Greta Thunberg, hanno voluto leggere un appello per il ministro Costa. "A Torino - hanno detto i ragazzi - ogni anno muoiono 900 persone per l'inquinamento dell'aria. Nel 2018 abbiamo sforato il limite di Pm 10 per 89 giorni: per 3 mesi all’anno, i torinesi respirano un’aria “illegale”.

"Le emergenze ambientali - hanno continuato - sono tantissime, eppure nemmeno una di queste figura al centro delle agende politiche italiane, europee o mondiali". I ragazzi hanno quindi chiesto al ministro Costa, così come alla sindaca Chiara Appendino di "agire, ormai il tempo delle parole è finito".

"Il primo passo da compiere è però prendere coscienza di questa crisi e cominciare a chiamarla come tale:  è dunque fondamentale dichiarare l’emergenza climatica e ambientale. Deve farlo Torino, deve farlo la Regione, deve farlo l’Italia. Dichiararla non è giuridicamente vincolante ma per voi deve essere una responsabilità, umana e personale, prima ancora" hanno concluso i ragazzi.

"Sono d'accordo con voi - ha replicato il ministro Costa - che il tempo sia finito, non lo sono quando dite che ce ne freghiamo. Si può dire che prima era così, ma non ora. C'è differenza però - ha aggiunto - tra quello che volete voi e ciò che è possibile: io non posso andare in Europa a dire ciò che voglio, ma quello che desidero negoziare con gli altri 28 paesi".

"Negoziazione - ha precisato Costa - vuol dire avere rispetto anche delle idee degli altri: io comunque accolgo il vostro appello".

Cinzia Gatti

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